Milano. Medici di base in protesta questa mattina a Milano in piazza Duca d’Aosta, davanti alla Stazione Centrale, e poi in corteo, intonando l’inno d’Italia, fino alla sede della Regione Lombardia.
Da Bergamo e provincia sono circa 150 i medici che hanno deciso di partecipare alla manifestazione. Presenti anche alcuni amministratori bergamaschi, come il sindaco di Lenna e presidente della Comunità Montana della Valle Brembana Jonathan Lobati.
Tutti vestiti con il camice bianco, i 500 medici arrivati a Milano hanno chiesto “la tutela del servizio sanitario pubblico e la sburocratizzazione della loro professione”.
Un minuto di silenzio in memoria dei colleghi deceduti a causa del Covid e poi hanno preso il via gli interventi.
Tra gli organizzatori anche la dottoressa bergamasca Tullia Mastropietro delle Coccarde Gialle, che ha preso la parola: “Stiamo perdendo la sanità pubblica. Il nostro lavoro è da sempre caratterizzato dalla cura e dalla conoscenza approfondita dei nostri pazienti, ma ora non abbiamo più tempo per questo perché siamo schiacciati dalla burocrazia”.
Mastropietro ha ricordato che sono sempre meno i giovani che volgiono intraprendere la professione di medico di base e guardia medica: “Il nostro lavoro rischia di essere cancellato, così come rischia di essere cancellata la sanità pubblica. Salviamo il salvabile e iniziamo a costruire un’assistenza sanitaria equa, pubblica e vicina al cittadino”.
Dopo una breve sosta sotto il Palazzo della Regione, dove sono stati accesi alcuni fumogeni, il corteo è ritornato ordinatamente in piazza Duca d’Aosta.
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