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Guerra in ucraina

Zelensky ai parlamentari italiani: “Mi ha chiamato il Papa, l’ho invitato a Kiev”

Draghi: L'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione europea"

Nella mattinata di martedì 22 marzo papa Francesco ha telefonato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky prima del suo intervento in videochiamata al parlamento italiano. Lo ha comunicato su Twitter l’ambasciatore di Kiev alla Santa Sede, Andrii Yurash e poco dopo lo stesso presidente ucraino in collegamento in diretta con Montecitorio.

“Caro popolo italiano, oggi ho parlato con sua Santità Papa Francesco e lui ha detto parole molto importanti. Io ho risposto che il nostro popolo è diventato l’esercito. E l’ho invitato a Kiev”.

Il presidente riferisce di avergli raccontato la difficile situazione umanitaria e il blocco dei corridoi di soccorso da parte delle truppe russe. “Il ruolo di mediazione della Santa Sede nel porre fine alla sofferenza umana sarebbe accolto con favore”.

La Sala Stampa della Santa Sede conferma ma non rivela i contenuti.

“Ho ringraziato Sua Santità per le preghiere per la pace e per l’Ucraina”. Secondo il presidente il Papa avrebbe detto: “Capisco che voi desiderate la pace, capisco che dovete difendervi, i militari difendono, le persone civili difendono la propria patria, ognuno la difende. E io ho risposto: ‘Il nostro popolo è diventato l’esercito, quando ha visto che male porta con sé il nemico2”.

In collegamento con la Camera poi Zelensky in videoconferenza: “L’invasione russa sta distruggendo le famiglie, la guerra continua a devastare citta ucraine, alcune sono completamente distrutte come Mariupol, che aveva mezzo milione di abitanti, è come Genova, immaginate Genova completamente bruciata. Una settimana fa ho parlato ad un incontro a Firenze, ho chiesto a tutti gli italiani di portare il numero 79, che era il numero di bambini uccisi, ora sono ora 117, a causa del procrastinarsi della guerra. Con la pressione russa ci sono migliaia di feriti, centinaia di migliaia di vite distrutte, di case abbandonate, i morti nelle fosse comuni e nei parchi”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in collegamento con la Camera dei deputati”.

“Dopo tutta la tragedia vissuta, ora Kiev ha bisogno di vivere nella pace, una pace continua, eterna, come deve averla Roma e qualunque città del nostro mondo. Ma a Kiev ogni giorno si sentono le sirene e cadono le bombe e i missili. Gli ucraini sono stati vicini a voi durante la pandemia, noi abbiamo inviato medici e gli italiani ci hanno aiutati durante l’alluvione. Noi apprezziamo moltissimo ma l’invasione dura da 27 giorni, quasi un mese: abbiamo bisogno di altre sanzioni, altre pressioni”.

E ancora: “”L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo e loro vogliono entrare in Europa, ma la barbarie non deve entrare”.

Dopo il discorso del presidente ucraino, che ha ricevuto un lunghissimo applauso con i parlamentari tutti in piedi, è intervenuto il premier Mario Draghi che ha ribadito la vicinanza delle istituzioni e del poopolo italiano al Paese invaso.  E ha sottolineato la volontà dell’Italia dell’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea.

 

zelensky montecitorio

 

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