“Purtroppo – spiega monsignor Vittorio Nozza, presidente di Caritas diocesana – ci troviamo ancora a confrontarci con l’assurdità della guerra, situazione che ci provoca e coinvolge anche su sollecitazione di Papa Francesco e del nostro vescovo, monsignor Francesco Beschi. Non possiamo non essere attenti a quelle persone che sono costrette a lasciare la loro terra e che dovrebbero trovare l’accoglienza che ognuno vorrebbe ricevere. È opportuno sollecitare la sensibilità e la disponibilità di uomini e donne di buona volontà”.
“Un aiuto per l’Ucraina”, la raccolta fondi per la popolazione del Paese invaso dalla Russia lanciata da Caritas Bergamo, Fondazione della Comunità bergamasca, Bergamonews, L’Eco di Bergamo, Confindustria, Università, Ascom, Ance, Confcooperative, ordini professionali, associazioni ed enti ha raggiunto 745.386 euro. Aggiunti ai 125mila della Fondazione Cariplo (leggi), i contributi svettano verso il miliardo: precisamente a quota 870mila.
La raccolta fondi è destinata all’accoglienza di donne, bambini, anziani che sono costretti a lasciare le proprie case, a causa della guerra. “Le risorse – continua monsignor Vittorio Nozza – verranno impegnate direttamente a sostegno delle realtà che promuovono l’accoglienza e, in parte, in collegamento con Caritas italiana e le Caritas ucraine e dei Paesi limitrofi, a sostegno di azioni nei luoghi di provenienza”.
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