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Mercato dirigenti

Atalanta, l’arrivo di Congerton per l’addio di Sartori (che piace alla Juve)?

Il tifoso già fatica a capire le rivoluzioni societarie ancor più se comportano cambiamenti anche negli organigrammi

Quando Sartori arrivò a Bergamo, alla domanda sui due galli nel pollaio con Pierpaolo Marino, che doveva scansarsi dal ruolo, si inventò la risposta “ faremo il gatto e la volpe”.

Sappiamo come finì, i corsi e ricorsi storici cari a tale Giambattista Vico otto anni dopo sembrano materializzarsi di nuovo in casa Atalanta. Al di là dei consueti e scarni comunicati ufficiali si scopre che il gallese Lee Congerton diventa responsabile di un nuovo e poco definito ruolo, cioè responsabile per lo sviluppo internazionale dell’Area Sport, che significa tutto e niente.

Un modo per sovrapporre incarichi nell’area tecnica dove due sono troppi, figurati tre con Luca Percassi al vertice per una scelta del passato. Ora con l’arrivo di Congerton è un elegante invito a preparare le valigie malgrado un contratto in scadenza nel 2023?

Come sempre avverrà con un accordo economico tra gentiluomini, fra qualche giorno o fra qualche mese, meglio se prima dell’estate. Sartori non avrà difficoltà a trovare estimatori che sulla via Emilia si sono già fatti sentire, pare superati da un interesse di vecchia data e stima proveniente da sponda bianconera di Torino.

Gasperini davanti, Sartori in silenzio dietro e in giro per l’Europa hanno fatto grande l’Atalanta senza parlarsi granché. Per ora l’arrivo del gallese apre una serie di interrogativi che il tifoso aspetta di capire.

Un bel impegno per il nuovo arrivato perché i risultati del lavoro di Sartori sono ben visibili, basti ricordare i Castagne, gli Hateboer e i Gosens presi quasi gratis, per finire con Romero in un mercato sempre più complicato dalle esigenze del mister, non più giocatori da inventare ma elementi già finiti e pronti.

Un lavoro esaltante fatto da Sartori e dai suoi collaboratori dove le ragioni di bilancio hanno spesso frenato altre iniziative, e i risultati economici sono una certificazione di eccellenza.

Sartori conosce il mercato e non si dica solo quello italiano, un passato da falso nove che manca tanto oggi, un Palacio senza codino che dietro la scrivania itinerante ha dato forma a un manager internazionale, riconosciuto da tutti per conoscenza e per onestà intellettuale, poche parole ancor meno interviste, solo tanto lavoro silenzioso, quello che serve e paga, il resto è noia.

Il tifoso già fatica a capire le rivoluzioni societarie ancor più se comportano cambiamenti anche negli organigrammi. Al nuovo arrivato un compito non facile, non alimentare rimpianti.

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