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Bergamo jazz 2022

Eclettica Tania Giannouli: quando un classico pianoforte non basta

Collane di pietre, palline di marmo, campanelle: è possibile fare musica in molti modi, se si ha creatività. Ad esempio, pizzicando le corde del pianoforte o sfregandole con un oggetto metallico

Bergamo. Dal suono del mare nel cuore del Mediterraneo alle note del pianoforte. È stata la talentuosa pianista greca Tania Giannouli ad aver aperto le danze del Bergamo Jazz Festival, la quarantatreesima edizione della rassegna promossa dalla Fondazione Teatro Donizetti.

Compositrice, improvvisatrice e performer. A volerla fortemente al festival è stata proprio Maria Pia De Vito, direttrice artistica, dopo essere rimasta profondamente colpita molti anni prima da una performance della Giannouli.

Sembra timida, un poco schiva. Ma appena mette le mani sul pianoforte cambia tutto. Nel momento della performance artistica la pianista rivela la sua vera identità, quella di creativa improvvisatrice e di instancabile ricercatrice di nuovi modi di suonare il pianoforte. Perché limitarsi ai tasti neri e bianchi?

A una tecnica che non lascia spazio per nessun dubbio, si aggiunge una profonda abilità di improvvisatrice. Non a casa la Giannouli è stata recentemente candidata, insieme a Tygran Hasmayan e Shai Maestro, grandi nomi del jazz contemporaneo, ai Deutscher Jazzpreis, importante riconoscimento della discografia tedesca.

Tania Giannouli (foto Rossetti)

 

È stato un concerto con oltre un’ora di musica ininterrotta, dove non è mancata l’improvvisazione. Giannouli riusciva con impressionante abilità a passare da dolcissimi cantabili a momenti fortemente ritmici e a momenti d’avanguardia in cui l’uso di oggetti della quotidianità dava vita a neo-suoni. Collane di pietre, palline di marmo, campanelle: è possibile fare musica in molti modi, se si ha creatività. Ad esempio, pizzicando le corde del pianoforte o sfregandole con un oggetto metallico.

Il risultato è un’atmosfera quasi surreale dove le regole di questo mondo certamente non valgono.

La collezionatrice di oggetti suonanti ha aperto il festival e, allo stesso tempo, inaugurato una nuova sede di Bergamo Jazz: il Teatro Sant’Andrea di città alta, un gioiello immeritatamente sconosciuto ai più.

All’interno del gioiello, oggi luogo di ritrovo e di studio per il Centro Universitario Teatrale diretto da Claudio Morandi, c’è un altro preziosissimo diamante: un pianoforte Steinway a gran coda su sui si è esibita Tania Giannouli.

Forse la storia di questo strumento è più preziosa del pianoforte stesso. Costruito tra il 1921 e il 1922 è arrivato in Italia da Newyork, una delle due attuali sedi di Steinway, oltre a quella di Amburgo. Agli inizi degli anni ’80 viene acquistato da Giorgio Zaccarelli, primo cittadino di Bergamo dal 1979 al 1990.

Tania Giannouli (foto Rossetti)

 

Zeccarelli era un grande appassionato di musica e alla sua morte, i sei figli hanno deciso di portare il pianoforte nel teatro, affinchè diventasse patrimonio per la città e per l’arte.

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