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La memoria

“Fare Memoria”, in un volume a Gandino le emozioni del lockdown

Gandino. “Noi siamo la memoria che abbiamo e la responsabilità che ci assumiamo. Senza memoria non esistiamo e senza responsabilità, forse non meritiamo di esistere”. È affidato ad una citazione dello scrittore portoghese Josè Saramago (Premio Nobel nel 1998) l’incipit del volumetto “Fare Memoria – racconti al tempo del Covid 19” edito dall’assessorato alla Cultura del Comune di Gandino.

“Nel 2020 – spiega l’assessora Mariangela Rudelli –  grazie al Sistema Bibliotecario Bergamasco è partito il progetto “Fare Memoria”. Un’idea che la Commissione Cultura e la Biblioteca Comunale di Gandino hanno raccolto ed ampliato, con un lavoro di ricerca e raccolta materiali che ha portato alla creazione di uno specifico fondo, ricco di documenti, articoli, immagini e testimonianze. Da questo importante lavoro è nata l’idea di una specifica pubblicazione, che privilegiasse soprattutto l’aspetto emotivo di quanto abbiamo vissuto nei giorni più tragici della pandemia. Senza la pretesa di offrire una pubblicazione formale, vogliamo condividere le testimonianze raccolte nel nostro paese, perché restino a ricordo di un periodo doloroso e difficile che, al tempo stesso, ha fatto emergere nella comunità un maggior senso di solidarietà e l’idea stessa che è la collettività a dare al singolo la forza per superare le difficoltà”.

Il volume, coordinato dalla bibliotecaria Irene Scarni e stampato da Radici Due di Gandino, riporta in copertina un particolare del grande murales a ricordo del tragico 2020 realizzato nell’area di piazza XXV Aprile dall’arista Ivano Parolini. È corredato dalle immagini della città di Bergamo muta e deserta scattate dal gandinese Pietro Granati e, per la parte grafica, si è avvalso dell’opera di Giulia Zambaiti di Leffe, impegnata nel Servizio Civile presso il Comune di Gandino.

lockdown gandino

Fiorenza Attanasio, volontaria in Biblioteca e membro della Commissione Cultura, ha svolto l’importante ruolo di “raccoglitrice di storie”. “Ho pianto lacrime amare – spiega – nell’ascoltare ogni singola persona che mi ha concesso l’onore e il privilegio di assumere questo compito, affidandomi parole mute in silenzi assordanti… silenzi rotti da pianti, ma intrisi di desiderio di far conoscere la propria drammatica esperienza. Durante il corso di formazione che ho frequentato per svolgere il ruolo di biografa, non avrei mai pensato a quanto questa esperienza potesse regalarmi, alle emozioni e alle sensazioni che si sono insinuate in me, arricchendo la mia anima. Ringrazio dal più profondo del cuore coloro che, dandomi fiducia, hanno permesso tutto questo. Un pensiero, va infine a chi non ha avuto la fortuna di essere ancora tra noi, per poter far parte delle “voci del silenzio”, come ho sempre amato definire queste storie”.

Nel volume ci sono le storie di una gestante trentaduenne colpita dal virus, di un padre quarantenne che in un affresco domestico ha raccontato quei giorni, i ricordi di un alunno della primaria costretto alla didattica a distanza. Ci sono le storie di malati e operatori sanitari, quelle di chi non ha potuto rivedere i genitori bloccati in Casa di Riposo, chi ha visto decimati i propri familiari e chi ha dovuto reinventarsi in un nuovo impiego. Non mancano i racconti di chi ha vissuto l’emergenza in prima linea oppure in Parrocchia, l’esperienza del gruppo AnimalCortile che ha raccolto “speranze al quadrato” di lana e stoffa, trasformandoli negli addobbi unici del Natale successivo, i lavori dei ragazzi delle scuole, la catena di volontarie che ha confezionato mascherine, alcuni significativi comunicati del sindaco di Gandino, Elio Castelli, fra cui quello del 18 marzo 2020, data in cui fu scattata l’immagine tristemente nota dei camion militari con le bare dei morti bergamaschi.

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Il volume è in distribuzione alla Biblioteca Comunale e all’Info Point di Piazza Vittorio Veneto a Gandino, con offerte libere che saranno interamente devolute all’associazione di volontariato e promozione sociale Auser, che ha sede a Casnigo e che copre l’intera Val Gandino.

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