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La missione

Da Bergamo per i profughi ucraini con animali: anche Leidaa e il gruppo che salva cani dai massacri in Cina

L'onorevole Michela Vittoria Brambilla ha voluto aderire con la sua Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente: "Queste persone vedono negli animali un vincolo importante, forse essenziale, con la normalità alla quale hanno dovuto rinunciare"

A Przemyśl, in Polonia, a quindici chilometri dal confine con l’Ucraina, il via vai di persone è incessante: è uno dei punti di approdo più affollati dai profughi che scappano dalla guerra e che trovano qui una struttura organizzata per l’accoglienza.

Przemyśl è anche la meta finale della spedizione del comitato bergamasco APP, Animal Protection and Peace, che partirà venerdì 18 marzo per una missione di salvataggio delle famiglie ucraine in viaggio con i propri animali domestici. 

Un’iniziativa spontanea, supportata dalla garante per la tutela degli animali del Comune di Bergamo Paola Brambilla, da Palazzo Frizzoni, dall’Ats di Bergamo, dall’Ordine dei Veterinari di Bergamo, dall’ordine dei Farmacisti di Bergamo e dalla Regione Slesia polacca e coordinata dall’ex presidente dell’Enpa locale Mirella Bridda. 

Ma non solo, perchè del convoglio faranno parte anche tre associazioni nazionali che in breve tempo hanno riconosciuto il grande valore del progetto bergamasco: si tratta di Leidaa, la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, Apa, Action Project Animal, e Ambulanze Veterinarie Italia, che hanno messo a disposizione mezzi, volontari e competenze.

“Abbiamo deciso di sostenere il progetto perchè è un’iniziativa concreta, con solide basi istituzionali e organizzative – spiega l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente e fondatrice di Leidaa – Parteciperemo con sei volontari, una tonnellata di alimenti per animali e accessori, mille dosi di antiparassitari. L’obiettivo è assistere in Polonia le famiglie di profughi con animali al seguito e far arrivare cibo ad un’associazione di volontari ucraini che si occupa di sfamare i randagi nell’oblast’ di Leopoli”.

Le immagini dai confini sono chiarissime: sono tantissime le famiglie che, magari, viaggiano con una valigia in meno, ma che per niente al mondo hanno voluto rinunciare ai propri amici a quattro zampe.

“Credo che persone costrette a lasciare di punto in bianco la propria casa, la propria città, il proprio Paese vedano negli animali familiari un vincolo importante, forse essenziale, con la normalità alla quale hanno dovuto rinunciare: un sostegno psicologico di enorme importanza – continua Brambilla – Per questo abbiamo visto esseri umani ridotti allo stremo ed esposti ai più gravi pericoli preoccuparsi dei propri animali anche a rischio della vita, rifiutandosi di abbandonarli. In generale la macchina della solidarietà si è mossa presto e con risorse imponenti. Il problema è farle effettivamente arrivare a chi ne ha bisogno nelle regioni di confine e in Ucraina, dove c’è sempre il pericolo di confusione tra gli aiuti umanitari e quelli militari. Perciò, oltre a partecipare a spedizioni come questa, stiamo preparando interventi per contribuire all’accoglienza, nel nostro Paese, delle famiglie ucraine con animali al seguito”.

Alla spedizione parteciperà anche Davide Acito, presidente di Apa, l’associazione nota in tutto il mondo per le missioni di salvataggio dei cani dal festival di Yulin in Cina, dove vengono sacrificati per un’antica credenza popolare.

“La nostra mission principale è quella di salvare gli animali e quindi non potevamo che prestare molta attenzione a questa iniziativa – sottolinea – Ma voglio davvero mettere in evidenza il carattere straordinario di questo viaggio: purtroppo anche nel mondo del volontariato c’è la tendenza a diversificare, mentre in questo casa l’unione della missione umanitaria per i profughi e quella dedicata a cani e gatti si uniscono nel nome di un bene comune superiore. Dovrebbero esserci più progetti di questo tipo. Noi come Apa mettiamo a disposizione un medico veterinario, due mezzi di trasporto separati per cani e gatti, furgoni per portare una tonnellata di cibo che Coop Lombardia ci ha aiutato a raccogliere. Avremo anche generi di prima necessità per i profughi. Arriveranno volontari anche dall’estero, dalla Svizzera francese: partiremo e torneremo a Bergamo, seguendo tutto il percorso”.

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