Stezzano. Circa 1.200 bambini e ragazzi dell’istituto comprensivo Caroli di Stezzano hanno sfilato per le vie del paese per chiedere la pace. Partiti ciascuno dalla propria scuola, hanno raggiunto a gruppi piazza della Libertà, chiusa al traffico per accoglierli.
Bimbi piccoli della materna sventolano colombe di carta, gli alunni della primaria Caroli e don Minzoni alzano cartelloni con messaggi contro la guerra, simboli di pace, bandiere iridate, su uno striscione è riportato il testo di Imagine di John Lennon tradotto in italiano.
I ragazzi della secondaria di primo grado Nullo hanno scritto pensieri profondi, riportati su cartelloni colorati e letti sul palco montato nel centro della piazza, punto d’arrivo di una sfilata partita dalla scuola e che ha attraversato via Rizzo, via Galilei, via Friuli, via Papa Giovanni XXIII e via Bergamo.
Dal palco ha preso la parola anche il sindaco Simone Tangorra, che con l’assessore all’Istruzione Paola Tondolo ha voluto lanciare un appello alla pace: “Ringrazio la scuola per aver organizzato questa giornata – spiega il sindaco -. La speranza di un futuro migliore, senza guerre e contrasti tra i popoli, è inevitabilmente legata alle nuove generazioni. Sono soprattutto loro che dovranno evitare in futuro ciò che oggi non siamo riusciti a fare: una giornata di riflessione della scuola con tutta la comunità come quella di oggi è assolutamente fondamentale”.
Rivolgendosi ai ragazzi Tangorra ha continuato: “L’Italia ripudia la guerra, è scritto anche nella nostra Costituzione, un documento importantissimo che è stato scritto proprio in seguito ad una brutta guerra che abbiamo vissuto proprio qui, nel nostro Paese. La Costituzione è stata scritta proprio perché la guerra non accada mai più “.
L’assessore all’Istruzione Paola Tondolo ha ringraziato i ragazzi e le loro famiglie e le numerose associazioni che si sono attivate per l’organizzazione in sicurezza della manifestazione per la pace.
“La proposta è arrivata dal corpo docenti e degli studenti – aggiunge la dirigente scolastica Alice Adami -. Oggi era importante che la comunità fosse unita per la pace e per la cultura di pace. Ragazzi, mi avete stupito ancora una volta perché con semplicità ci spiegate cose complicate e importanti. Uscendo dalla scuola sul territorio portate cultura, la cultura della pace. Perché la pace è anche la scuola, educa e ci insegna a stare insieme, a rispettarci”.
Sul palco canzoni, poesie lette dai ragazzi e un minuto di silenzio, per esprimere vicinanza alle popolazioni colpite dalla guerra.
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