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Nevediversa 2022

Report di Legambiente: nelle “buone pratiche” anche l’albergo diffuso di Ornica e Vivi Ardesio

Ogni anno l'associazione ambientalista stila un documento per fare il punto della situazione su turismo invernale, impianti sciistici dismessi, infrastrutture, criticità. Non mancano i progetti meritevoli, come quelli proposti dai due comuni bergamaschi

Ornica. Tra le “buone pratiche” del report di Legambiente Nevediversa 2022 ci sono anche l’albergo diffuso di Ornica e Viviardesio, il progetto editoriale online della comunità di Ardesio.

Ogni anno Legambiente fa il punto della situazione sul turismo invernale, gli impianti sciistici, infrastrutture, nuovi progetti, siti protetti e iniziative dedicate alla montagna. Il report di quest’anno si concentra sulle sfide imposte dal cambiamento climatico “tra conflitti, discordanze e preoccupazioni”.

La nostra provincia è citata nel documento per quanto riguarda gli impianti dismessi, con schede e fotografie: monte Epolo a Schilpario, Lizzola, Selvino, Zambla Alta, Pià Spiss a Valcanale di Ardesio, monte Arera a Oltre il Colle, Valcava a Torre de’ Busi, monte Poieto a Selvino. Tra gli impianti temporaneamente chiusi viene segnalato San Simone a Valleve: “A causa dei grossi problemi di gestione la stazione sciistica, compresi gli alberghi e gli altri servizi, hanno chiuso nel 2018 e ad oggi la loro sorte risulta
molto incerta”, si legge nel report.

L’albergo diffuso di Ornica è menzionato tra le buone pratiche: “Nel 2009 erano rimasti solo 160 residenti, così un gruppo di donne ha fondato la Cooperativa Donne di Montagna, allo scopo di creare attività economiche che fermassero lo spopolamento e ridessero vita alla comunità – descrive Nevediversa -. È nata da loro l’idea dell’Albergo Diffuso: le prime case da trasformare in stanze sono state offerte da abitanti ormai lontani, in cambio di contributi simbolici; i due bar e l’unico ristorante del borgo sono diventati sale «satellite» per ospiti. Oggi gli alloggi sono dieci, i posti letto sessanta e tutta la comunità si mobilita per l’accoglienza degli ospiti”.

Diverse le proposte turistiche offerte: “Oltre alle tradizioni escursioni, da fare anche con le ciaspole in inverno, gli ospiti hanno la possibilità di vivere da veri
montanari: vengono portati in alpeggio con gli allevatori, sperimentano la fienagione e vengono guidati nel riconoscimento delle erbe spontanee utili in cucina.
Il progetto oggi gode del supporto del Parco delle Orobie, della Regione e della Coldiretti ed è diventato un caso di studio internazionale”.

Lo stesso per Vivi Ardesio, un progetto realizzato dalla comunità che “vuole evidenziare le possibilità di fare turismo sostenibile in quest’area delle Prealpi Orobie che ha come centro proprio il Comune di Ardesio, proponendo trekking, scalate e ice climbing, sci alpinismo sulle vecchie piste, ora in disuso, oltre a percorsi per ciaspole attraverso le caratteristiche baite di montagna che costellano il territorio della Valcanale”.

Durante il periodo estivo è anche possibile percorrere l’Anello delle Orobie “un cammino che attraversa da un capo all’altro la provincia bergamasca e collega tutti i rifugi CAI del versante meridionale delle Orobie, e vede il paese di Ardesio come punto di partenza e di arrivo dell’intero percorso”.

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