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I benzinai

“Benzina e Diesel verso i 2,50 euro al litro, faremo fatica ad accettare i pagamenti con carta”

Il presidente della categoria Renato Mora: "Il nostro margine è sempre fisso a 4 centesimi al litro: a quel prezzo diventa quasi antieconomico per noi il pagamento con carta o bancomat"

Dalmine. “Faccio questo mestiere da 35 anni: un costo così alto non c’è mai stato. Benzina a 2,50 euro al litro? Potremmo arrivarci a breve, sperando si fermi lì”.

L’allarme è chiaro e non può che spaventare: il prezzo del carburante sta diventando quasi insostenibile per gli automobilisti che guardano preoccupati agli aumenti pressochè quotidiani ai distributori, ma le parole di Renato Mora, presidente dei Benzinai Ascom, nascondono grossi timori anche per la categoria.

“Da ormai un paio di mesi la tendenza è all’aumento, costante e importante – sottolinea – Facciamo questo ragionamento: le quotazioni del petrolio, che incidono in parte sul prezzo del carburante, venerdì scorso erano a 140 dollari al barile e le ripercussioni le vedremo fra una decina di giorni. Cosa significa? Che a breve benzina e gasolio potrebbero arrivare a costare entrambi 2,50 euro al litro. Se le condizioni generali non dovessero mutare, questo trend andrà avanti per diverso tempo”.

E a chi punta il dito contro i gestori, accusati di arricchirsi in questa situazione, Mora risponde così: “La situazione si sta facendo sempre più complicata anche per noi per un semplicissimo motivo: il nostro margine sul carburante è fisso pro litro, attorno ai 4 centesimi indipendentemente dal costo alla pompa. Era il nostro guadagno l’anno scorso con la benzina a 1,60 al litro e lo è oggi con la benzina a 2.20: capite bene che a livello percentuale ci stiamo perdendo”.

“Vi dirò di più – continua – Quando andate al distributore e pagate con la carta di credito 100 euro di carburante, sappiate che il gestore incassa oggi circa 1,60 euro lordi, da cui vanno sottratti 50 centesimi circa di commissione per il pagamento elettronico, le spese per la gestione dell’impianto tra bollette alle stelle e personale e il costo delle tasse. Fate voi il calcolo, di quanto rimane…Allo stesso modo, per la stessa transazione, noi invece stiamo incassando per lo Stato 65 euro: un divario enorme e incomprensibile. Noi ci mettiamo il rischio d’impresa e praticamente lavoriamo gratis. Per questo chiediamo un intervento deciso”.

Le associazioni di categoria, rappresentata da Figisc Confcommercio, Faib Confesercenti e Fegica Cisl, attendono provvedimenti di mitigazione dei costi del carburante, rivolgendosi sia al governo che alle compagnie: dal primo si aspettano l’introduzione dell’accisa mobile e della conseguente sterilizzazione dell’iva sugli aumenti, dalle altre una revisione dei contratti di fornitura e di accordi economici oggi fuori mercato.

Nel frattempo, per sensibilizzare anche l’opinione pubblica, da lunedì 14 marzo i distributori di benzina spegneranno le luci durante le ore notturne, lasciando gli impianti completamente al buio per chi vorrà rifornirsi in modalità self-service: “Non basterà, ma oltre al gesto simbolico è anche un modo per risparmiare sulle bollette – evidenzia Mora, titolare di un distributore a Dalmine – Non possiamo fare altro, è letteralmente impossibile non praticare i prezzi che vengono indicati dalle compagnie petrolifere perchè andremmo in perdita sicura e pesante. Oltretutto, come dicevamo in precedenza, con un prezzo che tende ai 2,50 euro al litro diventerà sempre più complicato, se non antieconomico, accettare la carta o il bancomat per i pagamenti“.

Pur ricoprendo un ruolo fondamentale e fornendo un bene al quale non sempre si può rinunciare, i benzinai bergamaschi hanno notato che all’aumento dei prezzi è corrisposto un deciso calo dei consumi: “Dopo le forti limitazioni alla circolazione dovute al lockdown del 2020, alle aperture alternate con smartworking e dad del 2021, paghiamo anche questa: l’unico raffronto si può fare col 2019 e possiamo tranquillamente dire che c’è stato un decremento del 20-25%“.

Lapidario, infine, sulla questione accise. Se in Irlanda il ministro delle Finanze e presidente dell’Eurogruppo Pascal Donohoe ha annunciato un taglio temporaneo nell’ordine dei 20 centesimi per la benzina e di 15 per il diesele, Mora è molto dubbioso sulla fattibilità di un’operazione simile in Italia: “Sul tema ricordo grandi proclami, recenti e passati, che non hanno mai portato a nulla. Ormai sono diventate praticamente strutturali e non più eccezionali: non credo che lo Stato ne possa più fare a meno”.

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