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L'incontro

Letteratura albanese, Tom Kuka ospite di InNova Bergamo fotogallery

Tom Kuka (pseudonimo del celebre giornalista albanese Enkel Demi) è stato ospite dell’iniziativa organizzata da InNova Bergamo

Domenica mattina, 6 marzo, Tom Kuka (pseudonimo del celebre giornalista albanese Enkel Demi) è stato ospite dell’iniziativa organizzata da InNova Bergamo e portata avanti da Sonila Alushi e Nicola Eynard alla libreria Incrocio Quarenghi.

“Non è la prima volta – ammette Eynard – che presentiamo scrittori albanesi al pubblico di Bergamo, ma ogni volta mi sorprendo ed emoziono sia per i contenuti degli eventi che per la risposta della città.

Il romanzo “L’Ora del Male” ci ha portato nel cuore di una cultura antica e poco conosciuta, quella del popolo ciamuriota originario di una terra tra la Grecia e l’Albania. L’autore del Romanzo è originario della Ciamuria proprio come Sonila Alushi, socia di InNova Bergamo e promotrice dell’evento culturale.

Durante la mattinata, Cristina Lovat, insegnante di letteratura italiana, storia e storia dell’arte nella sezione bilingue di un Liceo di Tirana, ha letto alcune pagine scelte del romanzo, favorendo confronto e innalzando lo spessore critico dell’evento. Cristina, sta cercando di avvicinare i suoi alunni albanesi alla lettura anche proponendo autori albanesi italofoni o tradotti in italiano, proprio come Tom Kuka.
Lo scrittore, stimolato dal pubblico, ha provato anche a riflettere con ironia sul rapporto tra i miti dell’arcaico passato narrato nel racconto e la società albanese contemporanea.

“La cultura da sola, forse, non sarà in grado di salvare il mondo, ma noi ci proviamo lo stesso” è stato questo l’incipit dell’intervento e il senso della mattinata che ha voluto portare avanti Sonila Alushi che ha commentato con estrema contentezza il successo in termini di partecipazione.
“Abbiamo discusso di un romanzo bellissimo, pervaso da atmosfere magiche, che ci ha trasportati in quelle terre dal fascino unico che costituiscono la Ciamuria (parte dell’antico Epiro), terre che nutrono le mie radici e quelle dello scrittore Tom Kuka.
In momenti così drammatici, non potevamo non esprimere la nostra solidarietà al popolo ucraino che sta vivendo uno dei momenti più difficili della propria storia.
E come ciamurioti sappiamo molto bene cosa significa dover lasciare la propria terra per salvarsi la vita. Sono traumi che ti rimangono dentro, tramandati di generazione in generazione, e che curiamo pazientemente ereditando e narrando il nostro patrimonio storico-culturale.
Un patrimonio che, per essere comunicato, necessita della parola come uno dei veicoli più potenti che l’essere umano ha a disposizione per connettersi intellettualmente ai suoi simili e comunicare sé stesso e il mondo.

Ecco perché io credo che occorra più cultura per sviluppare libertà e creatività personale, per evocare memorie, sollevare domande, ma anche per comprendere la propria bellezza e quella altrui.
La cultura può tanto e la cultura potrà salvare il mondo se riuscirà a sviluppare un pensiero ulteriore in veri luoghi di aggregazione virtuosa. Lo salverà quando sarà in grado di distribuire equamente i codici per permettere alla Bellezza di essere comunicata.

Abbiamo raccontato una storia, un romanzo, raccontando noi e le nostre identità albanesi complesse grazie al supporto e la promozione della nostra Associazione InNova Bergamo, all’amico colto Nicola Eynard, alla bravissima Professoressa Cristina Lovat, alla generosa ospitalità della Libreria Incrocio Quarenghi, alla presenza del Comune di Bergamo con la Dottoressa Monica Corbani (delega nuovi cittadini); alle mani d’oro di mia mamma Fatime Alushi che narra la nostra cultura con la sua meravigliosa cucina; a Juliana e Sofia, due meravigliose ragazze che hanno accolto gli ospiti con sorrisi e professionalità e, soprattutto, grazie alle tantissime persone che hanno partecipato, autoctoni e non, interessati e molto partecipi. Tutti questi nostri incontri, che spero possano continuare, non sarebbero stati possibili senza un pubblico desideroso di conoscere, leggere e ascoltare.

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