Valbrembo. Le prime code sulla Tangenziale sud si erano viste lunedì sera, poche ore dopo l’inaugurazione, con l’apertura al traffico del tratto Mozzo-Paladina.
Sui social, una sfilza di commenti: “Bello – scrive un utente – peccato che poi finisce in una rotonda… e poi vai di collo di bottiglia fino a Villa d’Almè…”. “Lavoro zona bowling a Mozzo, abito a Paladina – dice un altro -. Ho detto proviamo la strada nuova. Presa ore 18:20, entrato in casa alle 19:10. È proprio scorrevole”. Ma non è il solo a metterla sull’ironia: “Visto che l’abbiamo pagata 50 milioni di euro va gustata lentamente, a passo d’uomo – osserva un terzo -. La coda che ci sarà sempre è compresa nel prezzo”.
Mercoledì sera diverse auto hanno fatto inversione per prendere la vecchia strada (condotta peraltro vietata dalla segnaletica orizzontale). “Una decina – racconta l’automobilista autore del video che abbiamo pubblicato -. Ci ho messo 25 minuti per fare un chilometro e mezzo…”. Erano le 18,45.
A distanza di qualche giorno, qualche domanda ai più sorge spontanea. Ma quest’opera, così costosa, cambierà davvero le cose? Insomma, è utile? “In questi giorni mi è capitato di rispondere spesso” conferma il presidente della Comunità Montana Valle Brembana, Jonathan Lobati. La sua opinione non si discosta affatto da quella di molti colleghi: “Rispondo che la sua inutilità è solo temporanea, almeno fino a quando non verrà completato il terzo lotto fino a Villa d’Almè, come nel progetto preliminare o fino Sedrina come da progetto definitivo, ma parziale”.
Il problema sono i costi: 420 milioni (“se Anas ha una proposta alternativa valida ne parli apertamente, troverà tutta la nostra collaborazione” dice Lobati). E i tempi di realizzazione (“non credo che ai nostri valligiani interessi il come viene realizzata, se mai il quando”). Ma solo per vedere realizzato quest’ultimo tratto ci sono voluti 8 anni. Tra vicissitudini e intoppi di ogni genere.
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