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La recensione

Il silenzio grande diretto da Gassman al Donizetti: uno spettacolo magico per riflettere ed emozionarsi video

Lo spettacolo scritto da Maurizio de Giovanni con la regia di Alessandro Gassmann, piace al pubblico perché racconta una storia comune

Bergamo. Piccoli silenzi e troppe verità non dette ad alta voce, che unite creano una voragine di separazione. Il silenzio grande, spettacolo scritto da Maurizio de Giovanni con la regia di Alessandro Gassmann, piace al pubblico perché racconta una storia comune.

La vicenda di una famiglia, in cui molte si potrebbero immedesimare, ha conquistato – e continua a farlo anche nelle serate di replica – il pubblico del Teatro Donizetti. Lo spettacolo, in rassegna nella stagione di prosa promossa dalla Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo fino a domenica 13 marzo.

Quante volte rimandiamo quel discorso che invece dovremmo fare? Quanto tempo da dedicare agli effetti -che poi sono la cosa più importante- sacrifichiamo per la carriera?

Una storia comune che diventa un vero anche grazie al talento degli attori in scena, come Massimiliano Gallo – attore di teatro, cinema e tv la cui fama si è di recente ampliata con la partecipazione alla fortunata serie televisiva Imma Tataranni – Sostituto Procuratore – nei panni di Valerio Primic, insieme a Stefania Rocca, nel ruolo di Rose, moglie del protagonista.

Dietro troppi silenzi e muri di rancore c’è anche tanto amore. L’amore dei genitori verso i figli, l’amore tra uomo e donna, l’amore per una casa i cui muri sono intrisi di ricordi.

E forse è proprio l’amore mai detto o non detto abbastanza che rende “Il silenzio grande” uno spettacolo magico. E poi c’è la regia di Alessandro Gassman costruita pensando alla cosa più importante: il pubblico.

I cambi di luce cinematografici e proiezioni video dei ricordi del protagonista danno il giusto ritmo alla narrazione intervallando le lunghe discussioni tra Valerio Primic e gli altri membri della famiglia. A tutto ciò si aggiunge una scenografia mozzafiato.

Quando si chiude il sipario si rimane senza fiato, emozionati profondamente e contenti di aver speso una serata a teatro. Ma questo non è il solo giusto motivo per vedere “Il silenzio grande”. La storia di Valerio Primic e della sua famiglia fa riflettere: è un invito a vivere fino in fondo ogni momento con le persone che si amano.

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