Valbrembo. Se si potesse risolvere tutto alla maniera dei bambini, probabilmente, non ci sarebbero mai guerre come quella scoppiata in Ucraina, dove i militari russi si fanno largo a suon di bombe da ormai due settimane.
Se da Kiev a Mariupol, da Kharkiv a Leopoli, i bimbi ucraini in fuga probabilmente faticano a comprendere le ragioni che li stanno costringendo ad abbandonare tutto e cercare un rifugio lontano dal loro Paese natale, i loro coetanei che guardano all’evolversi della situazione da lontano e apprendono nozioni dalla tv o dai discorsi dei grandi non hanno sicuramente una visione più chiara delle complesse dinamiche che stanno dietro al conflitto.
Di certo, però, ai loro occhi le soluzioni a questo orrore sono quasi ovvie.
Come per Beatrice, 7 anni, di Valbrembo, che ha detto ai genitori di voler scrivere a Vladimir Putin e lo ha fatto con un disegno.
Le sue parole, semplici e pure, sono commoventi e ruotano tutte attorno a una parola: gentilezza, la stessa che chiede al leader del Cremlino di usare per porre fine alla guerra.
“Putin basta guerra e lanciare bombe – scrive in un fumetto sopra alla scritta pace e a un arcobaleno – Cerca di fare la pace ed essere gentile con tutti. Basta guerra perchè già tante persone sono morte per le tue bombe quindi fai il gentile e fai smettere la guerra e falla diventare pace”.
Solo questo? No, perchè Beatrice assegna anche un compito a Putin: “Per questa guerra ti do da fare un lavoro che è ricostruire tutto. Grazie da Beatrice”.
Cara Beatrice, vorremmo davvero con tutto il cuore che fosse così semplice.
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