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Forte preoccupazione

Costi alle stelle e materiali introvabili, Ance Bergamo: “Subito misure per non chiudere i cantieri”

La presidente Vanessa Pesenti: “Abbiamo bisogno che si adottino rapidamente delle contromisure per far sì che non falliscano il Pnrr, gli effetti del Superbonus e di tutti gli altri interventi”

Bergamo. Ance Bergamo condivide le preoccupazioni espresse dal presidente nazionale Gabriele Buia sulla situazione attuale dei costi ormai fuori controllo, che – alla luce del peggioramento delle ultime settimane – rischia di fermare non solo i cantieri del Pnrr, ma tutti i cantieri pubblici e privati che dovranno chiudere per carenza di materie prime, interrompendo la tanto auspicata ripresa di un settore che traina tutta l’economia.

Negli ultimi giorni anche nella nostra provincia i prezzi dei materiali delle costruzioni, che già erano pressoché raddoppiati nell’ultimo anno come più volte segnalato, sono ulteriormente schizzati. In particolare, anche a causa della chiusura degli impianti di produzione e degli effetti del tragico conflitto in Ucraina, risultano ormai praticamente irreperibili, se non a costi insostenibili, bitume, acciaio, alluminio e tanti altri materiali. A peggiorare le cose si aggiunge il macroscopico rialzo di gas e carburante che mette in ulteriore difficoltà il trasporto e la gestione delle consegne.

“Sono ormai giorni che le nostre associate ci segnalano le enormi difficoltà in cui lavorano ed il concreto rischio di chiusura dei cantieri – commenta la presidente di Ance Bergamo, Vanessa Pesenti – Siamo consapevoli della attuale tragica crisi internazionale e delle difficoltà che il Governo sta gestendo, ma abbiamo bisogno che si adottino rapidamente delle contromisure per far sì che non falliscano il Pnrr, gli effetti del Superbonus e di tutti gli altri interventi previsti per lo sviluppo del territorio. Servono subito l’adeguamento automatico dei prezzi, misure efficaci di compensazione degli aumenti subiti e strumenti di riequilibrio delle condizioni contrattuali. Altrimenti le imprese non saranno più in grado di lavorare e nemmeno di portare a termine le opere già commissionate, con un danno anche per la nostra provincia”.

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