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La storia

Danil e Kira, 8 e 5 anni, da Kiev a Cisano: ora vanno a scuola, seguiti da un interprete

Accolti in casa insieme alla mamma e al fratellino di appena due mesi da una signora residente in paese. Il sindaco: "Si è offerta tramite Facebook, appena arrivati in stazione a Milano li ha caricati in macchina"

Cisano Bergamasco. Sono arrivati martedì scorso a Milano da Kiev, cuore del conflitto, insieme alla mamma e al fratellino più piccolo, di appena due mesi. Lì, hanno incontrato per la prima volta la donna che si è offerta di ospitarli nella sua casa a Cisano Bergamasco. “Si è resa disponibile tramite canali Facebook ed alcune amicizie – spiega il sindaco del paese, Andrea Previtali -. Appena arrivati in Stazione centrale, li ha caricati in macchina. Nemmeno si conoscevano, a lei va tutta la mia riconoscenza”.

Da lunedì Danil, 8 anni, e la sorellina Kira di 5, hanno cominciato a frequentare la scuola elementare e materna del paese. “Ci siamo attivati subito – commenta il primo cittadino -. Dopo avere sottoposto la famiglia al tampone e sbrigato alcune pratiche burocratiche, abbiamo pensato a come inserirli a scuola. L’amministrazione offre il trasporto, mentre il gestore ha assicurato la gratuità della mensa vista la situazione straordinaria”.

Danil ha 18 nuovi compagni di banco con cui stringere amicizia. “La sua è una classe meno numerosa rispetto alle altre – osserva il sindaco – un pizzico più facile da seguire”. Il programma, in questi giorni, è rallentato proprio per favorire l’inserimento del nuovo arrivato. Il piccolo, che parla russo, è affiancato da un insegnante traduttore, messo subito a disposizione dalla preside per facilitare la comunicazione con i compagni. Indosso, tutti e 18 portano un’etichetta con scritto il loro nome, per rendersi immediatamente riconoscibili.

“Gioca, partecipa, piano piano sta cercando di inserirsi – aggiunge il sindaco -. Come la sorellina”. Che frequenta l’asilo insieme alla figlia della donna che li ha accolti in paese. Il momento che amano di più? “L’intervallo in cortile. Ad oggi, il nostro territorio conta 15 profughi ucraini e la metà sono bambini sotto gli 8 anni – conclude Previtali -. Altri due, verranno a breve inseriti nelle nostre scuole”.

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