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L'intervista

Sara Riva, sindaco di Gromo: “Le donne faticano a emergere, serve più alleanza femminile”

In occasione della giornata della donna, la prima cittadina racconta la sua testimonianza

Gromo. In occasione della giornata della donna, abbiamo chiesto ad alcune sindache di raccontarci il loro percorso, cosa significa essere donna e ricoprire l’incarico di amministratrice di una comunità e di spiegarci i pregiudizi o le difficoltà che hanno incontrato.

Abbiamo intervistato Sara Riva, sindaco di Gromo, chiedendole la sua testimonianza.

Com’è cominciata la sua esperienza alla guida del paese?

È stato un percorso di crescita piuttosto naturale. Ho iniziato da adolescente a collaborare con l’Amministrazione comunale di Luigi Santus (ex sindaco di Gromo, ndr). Salire su un palco per presentare un evento mi piaceva e non mi creava alcun tentennamento, inoltre collaboravo come volontaria al museo comunale e in altre piccole attività. Mi è stato chiesto, così, di candidarmi alle elezioni del 2011, ho accettato e mi sono messa in prima linea raccogliendo un buon numero di preferenze (sono stata la seconda più votata) e quindi sono stata nominata assessore. Da lì è iniziato un impegno costante e quotidiano fatto di passione e amore per il mio paese che mi ha portato, successivamente e in maniera quasi del tutto spontanea e naturale, a candidarmi come Sindaco.

È difficile emergere per una donna?

Si, lo è. Bisogna sempre dimostrare almeno il doppio rispetto a quello che deve dimostrare un uomo.

Secondo lei a Bergamo quanto spazio c’è per le donne?

C’è potenziale spazio ma ne viene dato poco e non sono io a dirlo bensì i dati.

Cosa pensa delle quote rosa?

Non credo siano la soluzione corretta per dare spazio alle donne. Quella che va cambiata è la mentalità, una donna deve ricoprire un determinato ruolo perché lo merita e perché le viene riconosciuto, non perché viene imposto.

Quanti passi dobbiamo ancora compiere per arrivare a una vera parità?

Tanti. Bisogna abbandonare i pregiudizi, uscire dagli stereotipi e servono politiche concrete che permettano alle donne di conciliare lavoro e famiglia. Detto ciò, non tutte le donne devono essere necessariamente mamme e manager, però devono avere la possibilità di scegliere di fare la prima, la seconda o entrambe le cose.

A livello politico, ha incontrato difficoltà o pregiudizi dettati dall’essere donna?

Pregiudizi sicuramente. Quando hai dei successi i tuoi detrattori diranno che sei arrivata lì perché ti sei concessa a qualcuno o perché sei l’amante di qualcuno. E quando non sanno come sminuirti utilizzano volgari epiteti. Difficoltà no, fortunatamente la mia famiglia mi ha insegnato a non preoccuparmi del giudizio degli altri perciò per me le difficoltà sono altre, tuttavia mi rendo conto che se non avessi un carattere forte e determinato avrei potuto lasciarmi condizionare e demoralizzarmi.

E da parte dei cittadini?

Essendo il mio paese, la gente mi ha vista crescere, mi conosce e mi apprezza perciò ho incontrato molti meno pregiudizi. Anche in quel caso però gli oppositori hanno cercato di mettermi in cattiva luce puntando sui soliti preconcetti. Un giorno alcuni cittadini mi hanno raccontato che in piazza una persona ha intavolato una discussione sul fatto che il Sindaco indossasse la minigonna. Anche nella vita amministrativa ho dovuto dimostrare tanto.

Sara Riva sindaco Gromo

Che apporto può dare una donna rispetto a un uomo alla guida di un paese?

In linea generale, pensando alle donne impegnate nella pubblica amministrazione, direi sensibilità, attenzione, tenacia e concretezza. Le donne sono spesso mamme quindi per definizione sanno cosa significa prendersi cura di qualcuno o qualcosa, sono “multitasking” in quanto da sempre sono chiamate a conciliare la vita familiare e quella lavorativa.

Da dove comincerebbe per migliorare la condizione femminile in Italia e a Bergamo?

Sicuramente dall’alleanza tra donne, tendiamo sempre a criticare l’atteggiamento degli uomini nei nostri confronti ma una triste verità è che non c’è sufficiente alleanza tra donne. Spesso prevale l’invidia. Si pensi a un dato: la popolazione femminile in Italia è maggiore rispetto a quella maschile eppure, anche dove l’elettorato potrebbe fare la differenza, questo non succede; è il caso per esempio della Regione dove c’è la possibilità di esprimere preferenze, eppure ci sono più uomini che donne eletti. Se le donne decidessero di sostenere le donne saremmo ampiamente rappresentate, invece questo non avviene. Con questo non voglio dire che non esistano alleanze tra donne, ce ne sono eccome e in tal caso sono “invincibili”.

Sara Riva Sindaco Gromo

Foto copertina di Angelo Galani

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