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Ballata delle donne

La ballata delle donne

I versi dedicati alle donne scritti dalla nostra collaboratrice Stefania Burnelli

È una storia immutata

di soprusi e di beffe

di risposte sprezzanti

di domande indecenti.

È già scritta nei miti

dentro i nomi dei padri

dai capricci di Zeus

alla mela di Eva.

Quell’antico potere

che giustifica l’uomo

ha rinchiuso la voce

delle donne sul fondo

se ne è fatto tutore

l’ha coperta di colpe

e ci ha messo anche un fiore.

È una storia immutata

di soprusi e di beffe

– dalle maghe alle pazze

dalle streghe alle bambole –

è una fabbrica smart

di menzogne annerite

rinfrescate di alibi

rivendute ad un soldo

al mercato di genere.

E persino corvée

tramandate da sempre

per parte di madre,

se le rubano gli uomini

le chiamano arti

per maestri stellati

professori onorati.

È una storia immutata

di soprusi e di beffe

che fa prova di forza

o s’ammanta di legge.

Ma le donne lo sanno

quando il gioco finisce

quando gira la luna

e la vita reagisce.

È di mille e più mille

anni secoli giorni

questa storia infinita

che riparte dal fondo

e la donna ogni volta

si riscuote dal giogo

e riscatta la terra

che le ha fatto da madre

che le ha fatto la guerra.

È una storia immutata

di soprusi e di beffe

che anche i bimbi ormai sanno

troppo bene a memoria.

Ma se tutto s’impara,

va riscritta la storia

va riscritta da donne,

va sfilata la trama

va rifatto l’ordito

delle notti e dei giorni

a partire dai nodi

a partire dai nomi

che chiamiamo legami.

È la storia che cambia

è la voce che s’apre

che si libera e sale

che trascorre nell’aria

e riscatta il suo tempo

e rifonda la storia

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