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Bergamo

Nel cantiere dell’ex Diurno con i giovani dell’Ance: “Grave lo stop sulla rigenerazione urbana”

Sabato una delegazione ha visitato il cantiere dell’ex Diurno, contesto fondamentale nel restyling del centro piacentiniano

Bergamo. Continuano le visite ai cantieri simbolo del territorio. Stamattina una delegazione del Gruppo Giovani di Ance Bergamo, guidata dal presidente Federico Roncelli, ha visitato il cantiere dell’ex Diurno, contesto fondamentale nel restyling del centro piacentiniano a Bergamo.

Ad illustrare il progetto l’architetto Beatrice Cividini e l’ingegner Fabio Villa dell’impresa Cividini Ingeco Srl – general contractor che si sta occupando della riqualificazione dell’area – con l’architetto Gianluca Gelmini, dello studio CN10 Architetti.

I lavori, iniziati a settembre 2020, riguardano in particolar modo le opere strutturali, le impermeabilizzazioni e l’adeguamento architettonico ed impiantistico della parte esistente del Diurno che ospiterà l’attività commerciale. Sono stati inoltre realizzati nuovi spazi da adibire a servizi e aree accessorie, queste ultime necessarie per rispondere alle normative vigenti in termini di igiene e sicurezza. Un’operazione che coniuga il rispetto dello stile architettonico di una struttura nata come rifugio antiaereo al consolidamento delle fondazioni, permettendo in questo modo un utilizzo in sicurezza sia nella parte interrata che in piazza Dante.

“Si tratta di un necessario, prezioso e esemplare intervento di riqualificazione sul tessuto del centro cittadino – hanno commentato Vanessa Pesenti e Federico Roncelli, rispettivamente presidente di Ance Bergamo e del Gruppo Giovani – che consentirà di evitare degrado e abbandono, favorendo uno sviluppo sostenibile di quest’area. È grave che proprio in questi giorni un lavoro lungo 3 anni sul disegno di legge sulla rigenerazione urbana sia stato bloccato per motivi formali dalla Ragioneria di Stato. È sotto gli occhi di tutti come il nostro patrimonio immobiliare sia obsoleto e degradato. Bisogna immediatamente sostenere gli interventi di riqualificazione con norme dedicate e incentivi pubblici, altrimenti il nostro Paese rimarrà fermo al secolo scorso”.

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