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In più di 100 comuni italiani

Green Food Week: nelle scuole di Bergamo cibo a basso impatto ambientale per una settimana

Dal 7 all’11 marzo il Comune partecipa all'iniziativa che punta alla salubrità, solidarietà e sostenibilità delle materie prime, al dialogo con la produzione agricola del territorio per il rafforzamento della filiera corta nelle mense scolastiche, alla riduzione dello spreco alimentare

Bergamo. Dal 7 all’11 marzo, nelle scuole della città pasti a basso impatto ambientale per preservare il pianeta.

Il Comune di Bergamo ha aderito alla Green Food Week, iniziativa rivolta ai bambini delle scuole che, nella settimana dal 7 all’11 marzo, consumeranno pasti preparati con un’attenzione particolare all’impatto energetico, contribuendo al risparmio di gas serra emessi nell’atmosfera.

La campagna è coordinata da Foodinsider, l’osservatorio sulle mense scolastiche impegnato da anni nella promozione di una ristorazione buona, sana e sostenibile, ed è promossa insieme ad una rete di comuni (Fano, Bergamo, Bolzano, Cremona, Mantova, Parma, Pesaro, Rimini, Trento e Sesto Fiorentino), all’Azienda Sanitaria Unica Regionale Marche Area Vasta 1, Aiab e Firab.

All’iniziativa hanno aderito più di 100 realtà tra comuni, università e aziende, che condividono la necessità di una maggiore consapevolezza del peso che l’alimentazione ha sul pianeta.

Numerosi studi confermano che l’agricoltura e la produzione alimentare sono tra i principali agenti di minaccia ambientale, con particolari effetti sul cambiamento degli ecosistemi e del clima, sull’utilizzo delle risorse idriche e sulle emissioni tossiche. Proprio sulla base delle evidenze scientifiche, l’impegno del Comune di Bergamo e degli altri aderenti alla Green Food Week è quello di proporre, durante la prossima settimana, menù che prevedano alimenti a basso impatto ambientale come cereali, legumi, verdura e frutta, ed escludano prodotti animali che, da soli, costituiscono il 58% delle emissioni di gas serra provenienti dal settore alimentare.

La Green Food Week, grazie alla quale verranno consumati un totale di oltre 330mila pasti green, rappresenta quindi un’occasione importante di riflessione e sensibilizzazione rispetto al tema più generale del cibo amico del pianeta, e di quello più specifico dell’alimentazione e del futuro sostenibile delle bambine e dei bambini nella nostra città.

“Il Comune di Bergamo ha intrapreso già da tempo un percorso che approderà a settembre di quest’anno al traguardo di una mensa scolastica certificata biologica al 100%, siamo attualmente comunque sopra il 90%. – dichiara l’Assessora all’Istruzione Loredana Poli -. In collaborazione con i diversi partecipanti al tavolo della Food Policy, abbiamo avviato numerose iniziative volte alla costruzione di un modello di ristorazione scolastica fondato sulla qualificazione dei menù in un’ottica di salubrità, solidarietà e sostenibilità, al dialogo con la produzione agricola del territorio per il rafforzamento della filiera corta nelle mense scolastiche, alla riduzione dello spreco alimentare e alla partecipazione delle scuole, delle famiglie e di tutti gli attori locali alle iniziative di educazione ad un’alimentazione sana e sostenibile. Per questa ragione, giovedì 10 marzo, giornata culmine dell’iniziativa, sarà pubblicato sul sito della Sercar e sulla pagina Instagram, la video ricetta di uno dei piatti proposti nel menù dedicato”.

In particolare, il menù a basso impatto ambientale prevede per le scuole con pasti trasportati lunedì 7 marzo: pasta aurora, farinata, spinaci; per le scuole con cucina interna mercoledì 9 marzo: risotto, farinata, spinaci; nella giornata culmine dell’iniziativa giovedì 10 marzo, menù concordato con tutti i Comuni promotori: pasta al pomodoro, polpettone di legumi, verdure crude.

“I Comuni e le scuole lombarde stanno pian piano prendendo coscienza di quella che è la direzione giusta, ma purtroppo su questi temi manca ancora una sensibilità diffusa. Negli ultimi anni gli sforzi sono stati tanti, in particolare Regione Lombardia è da tempo impegnata nella tutela dei prodotti agroalimentari di qualità, nella valorizzazione delle produzioni a chilometro zero e nello studio di soluzioni agricole innovative, ma serve un passo in avanti deciso, soprattutto da parte delle scuole, per garantire ai nostri ragazzi un’alimentazione sana e basata sulle nostre tradizioni, che è possibile solo agganciando la ristorazione scolastica alla produzione del territorio”.

E’ questo il commento del consigliere regionale Giovanni Malanchini, responsabile del Dipartimento Agricoltura della Lega Lombarda, ai dati emersi da una relazione – condotta da ePolis Lombardia a partire da alcune indicazioni formulate dall’Osservatorio Regionale per la Promozione dell’uso dei prodotti locali nelle mense scolastiche e nella ristorazione collettiva – che è stata presentata giovedì alla Commissione Agricoltura del Consiglio regionale lombardo.

L’indagine – che ha riguardato 305 scuole paritarie di 244 Comuni – ha infatti evidenziato che, nella preparazione dei menù, i Comuni e le mense scolastiche che si mostrano attente all’origine dei prodotti oscillano tra il 40% e il 73% a seconda della tipologia degli alimenti: prodotti biologici (73% dei Comuni contro il 48% delle scuole paritarie), prodotti a basso impatto ambientale (66% contro 53%), prodotti provenienti da coltivazioni locali (61% contro 40%) e prodotti IGP o DOP (60% contro 38%).

“Da sindaco di Spirano ho sempre lavorato per valorizzare i prodotti della filiera corta e del territorio, per far arrivare sulle tavole dei nostri bambini e ragazzi prodotti sani e sicuri, con la garanzia di provenienza delle materie prime, e così hanno fatto i sindaci di Covo e Fontanella – spiega Malanchini –. Allo stesso modo, in Consiglio regionale ho promosso un emendamento al testo unico sull’agricoltura del 2008 per l’utilizzo nelle mense scolastiche di derrate di prodotti agricoli freschi e lavorati e semilavorati, seguendo la stagionalità e favorendo la provenienza da produttori locali”.

“C’è insomma ancora tanto da fare ed è più che mai necessario continuare a promuovere la cultura del cibo sano e dell’alimentazione a km zero – conclude il consigliere regionale – La Lombardia è la prima regione agricola d’Italia e la Bergamasca in particolare vanta ricchezze uniche al mondo: abbiamo il dovere di preservarle e valorizzarle al meglio con il coinvolgimento di tutti i protagonisti della filiera agricola e agroalimentare, per tramandarle alle nostre generazioni”.

 

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