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Le reazioni

Case e ospedali di Comunità, il sì all’unanimità dei politici bergamaschi

Elena Carnevali (PD): "La carenza di medici è reale, fingere è miope e provocatorio"

Bergamo. Solo reazioni positive, da parte dei politici bergamaschi, per l’istituzione e l’incremento del numero delle Case e degli Ospedali di Comunità in città e provincia di Bergamo. Senso di vicinanza ai cittadini, potenziamento del servizio di medicina generale e familiare, accesso integrato alla sanità pubblica e molto altro ancora sono i cardini sui quali si fonda il progetto, sposato all’unisono dai nostri rappresentanti sul territorio sia a livello locale sia a livello nazionale.

ELENA CARNEVALI (PD): “LA CARENZA DI MEDICI E’ REALE, FINGERE E’ MIOPE E PROVOCATORIO”

“Le Case di Comunità, una ogni 40/50 mila abitanti e il rafforzamento della medicina territoriale passa necessariamente dal ruolo dei medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta che vedono al loro interno anche i servizi di Cure Primarie erogati attraverso équipe multidisciplinari. Così deve essere per quelle inaugurate oggi, come si esplicita nel documento “Modello e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale del SSN” del Ministro della Salute in accordo con le Regioni. Dire che in Lombardia non ci sia un problema di carenze è francamente incomprensibile, miope e provocatorio visto che ciò accade nella bergamasca dove sono scoperti 171 ambiti territoriali. E non spiegherebbe l’impegno, una battaglia politica anche personale, per l’aumento di posti a concorso per giovani leve di medici di medicina generale che riguarda soprattutto la nostra regione. Non è per caso, dato l’aumento significativo di disponibilità anche grazie alle risorse del PNRR che il 23 di febbraio 2022, pochi giorni fa, in regione Lombardia è iniziato il concorso del bando per la formazione di medici di medicina generale. Il quale finalmente vede passare dai 317 posti dell’ultimo concorso ( 2020-2023)  agli attuali 832 posti (di cui 628 a concorso e 208 cd sovrannumerari), una disponibilità maggiore di 515 futuri medici di base.

Altre tre sono le questioni che l’assessore Moratti non ha toccato. La prima riguarda l’eccesso, la bizantina e spesso insulsa burocrazia a cui i medici sono sottoposti, quella che riduce i medici a passare più tempo davanti ad un PC che ad ascoltare il paziente. La seconda: la necessità di qualificare di più la formazione dei medici di medicina verso una la “prima  diagnostica”, la medicina di iniziativa, il lavoro in équipe e le nuove competenze che la Riforma prevede e che renderebbe più appetibile il ruolo di MMG. La terza: la realizzazione della medicina di gruppo – le AFT – cioè presenza fisica nelle Case di comunità di più medici, non solo in associazione (che è più telematica che reale). Condivido invece con l’assessora Moratti la necessità di una riorganizzazione oggi non condivisa e discussa dalle categorie di rappresentanza dei MMG, non solo per il buon successo delle Case di comunità in Hub e Spoke e per la stessa riforma complessiva ma per i vantaggi per i pazienti con maggior prossimità, capillarità, appropriatezza della presa in carico e fruibilità. È per questo che nelle Case di comunità Hub, la presenza dei medici – anche grazie alla presenza delle vecchie “guardie mediche” – è di 24h/sette giorni su sette e nelle Spoke aperte 12 ore, sei giorni su sette all’interno della governance del distretto, con il raccordo, nelle sedi delle aree interne o montane con gli studi medici. Non facilita certo la “contrattazione” aperta e difficile sia a livello nazionale che regionale alimentando le polemiche”.

CARRETTA (AZIONE): “PUNTO DI RIFERIMENTO PER SGRAVARE OSPEDALI”

Niccolò Carretta, Consigliere Regionale di Azione ha commentato l’inaugurazione della prima Casa della Comunità in città a Bergamo: “Un luogo che dovrà essere il punto unico di riferimento per la salute dei cittadini dell’area, dove trovare l’accesso integrato all’assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale, con percorsi di cura personalizzati.

Per ora – bisogna ammettere che – non ci sono grandi novità rispetto ai servizi che già si erogano in via Borgo Palazzo come vaccini, salute mentale, consultorio e guardia medica, ma confido che si possa popolare sempre più di personale e di servizi che sgravino concretamente gli ospedali, oltre che un potenziamento delle attività di telemedicina che si stanno già introducendo. La priorità deve essere quella di renderlo un punto di lavoro effettivo tra medici di territorio e specialisti dell’ASST. Nel simbolo che rappresenta la giornata di oggi e nell’emozione a cui ho partecipato direttamente si affacciano, purtroppo, i gravi fatti legati all’Ucraina”.

MALANCHINI (LEGA): BERGAMO ANCORA UNA VOLTA CAPOFILA DELLA SANITÁ IN LOMBARDIA

“Complimenti all’ASST Bergamo Est e all’ASST Papa Giovanni XXIII per lo splendido risultato. Le tre Case della comunità inaugurate oggi dal presidente Fontana e dall’assessore Moratti sono il segno tangibile della vitalità del sistema sanitario bergamasco, ancora una volta capofila tra le eccellenze di Regione Lombardia. L’apertura record di queste tre strutture nel nostro territorio sta a testimoniare una volta di più la voglia dei bergamaschi di guardare avanti e di tornare alla normalità di tutti i giorni”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale Giovanni Malanchini, segretario dell’Ufficio di presidenza, durante l’inaugurazione delle Case di comunità di Borgo Palazzo, Gazzaniga e Calcinate.

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