• Abbonati
Taglio del nastro

Arcigay Bergamo Cives apre la Casa Arcobaleno

Un progetto partito un anno fa con una raccolta fondi e che è stato portato a termine

Bergamo. Il presidente Marco Arlati dichiara: “Grazie a tutte e tutti i volontari di Arcigay Bergamo oggi diventa operativo e reale un servizio importantissimo per tutti i ragazzi e le ragazze lgbti+ della bergamasca che subiscono violenza in casa, e che vengono cacciati senza un luogo dove rifugiarsi. Bergamo è la seconda casa accoglienza lgbti+ in Lombardia e la quarta in Italia (Milano, Torino, Roma e Bergamo)”.

Il progetto è stato costruito sul modello di Milano, quindi Casa Arcobaleno Bergamo sarà composta da un alloggio rifugio (luogo dove il ragazzo/la ragazza potrà dormire, lavarsi e mangiare in totale sicurezza). L’indirizzo non viene reso pubblico per motivi di sicurezza. Casa Arcobaleno ha uno sportello al pubblico, che fungerà da sede dove intercettare le richieste di aiuto.

“Crediamo fortemente che Casa Arcobaleno Bergamo non debba essere solo una casa rifugio per situazioni estreme, ma anche un logo dove i ragazzi e le ragazze possano trovarsi per vivere un ambiente sicuro e friendly – continua Arlati -. Ecco perché questa sede sarà un logo aperto, un luogo di incontro e studio per tutti i ragazzi e le ragazze che vorranno usufruire dello spazio sicuro creato per loro, oltre ai servizi di psicologi e avvocati che Arcigay Bergamo Cives mette a disposizione”.

All’evento erano presente il Presidente Aler Bergamo Fabio Danesi, il Segretario Generale Arcigay Nazionale Gabriele Piazzoni e l’assessore regionale Lara Magoni.

Casa Arcobaleno

Arlati conclude rivolgendosi ai politici: “Questo progetto è stato possibile grazie a donazioni di persone e di altre associazioni. Tra un anno ci saranno le elezioni politiche regionali in Lombardia, e spero che la questione delle case rifugio lgbti+, e dei finanziamenti per le attività in ambito salute che Arcigay insieme ad altre associazioni svolge sul territorio regionale, siano argomenti e punti ben precisi e chiari inseriti nei programmi elettorali delle forze politiche, con delle indicazioni specifiche di budget da destinare. La mancanza di risorse nel medio/lungo periodo può significare anche la chiusura di questi servizi cosi importanti. La violenza omofoba non si ferma, è ora di agire concretamente. Arcigay Bergamo c’è insieme a tutte e tutti voi”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI