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I provvedimenti

Trasporti, finanza, energia ed export: le sanzioni alla Russia

Unione Europea, Stati Uniti e Gran Bretagna, ma anche Australia, Nuova Zelanda e Canada prendono provvedimenti dopo l’invasione dell’Ucraina

Piovono pesanti sanzioni contro la Russia. Dopo l’invasione dell’Ucraina, l’Unione europea, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno deciso di prendere importanti provvedimenti. A loro si sono affiancati altri Paesi come l’Australia e il Canada, dando vita a una risposta corale contro la guerra.

L’obiettivo è indebolire Mosca e provare a fermare l’avanzata dell’esercito di Putin colpendo il Paese in altri settori affinché non abbia più linfa da dedicare al conflitto in Ucraina.

I provvedimenti riguardano diversi campi: la finanza, l’energia, i trasporti, l’export di beni e finanziario, la politica dei visti ed è previsto anche “l’inserimento nella lista nera, e con nuove criteri, di personalità russe”.

UNIONE EUROPEA – Il Consiglio europeo straordinario che si è riunito a Bruxelles ha varato misure importanti, come hanno specificato i leader europei nella conferenza stampa al termine dei lavori. Illustrando le sanzioni varate dall’Ue, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha parlato di “un pacchetto di sanzioni massicce e mirate che colpiscono il 70% del sistema bancario e finanziario russo”.

Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha aggiunto: “In primo luogo, questo pacchetto si di sanzioni include sanzioni finanziarie, mirate al 70% del mercato bancario russo e alle principali società statali, anche a titolo difensivo. In secondo luogo, ci rivolgiamo al settore energetico, un’area economica chiave che avvantaggia soprattutto lo stato russo. Il nostro divieto di esportazione colpirà il settore petrolifero, rendendo impossibile per la Russia aggiornare le sue raffinerie. Inoltre vietiamo la vendita di aeromobili e attrezzature alle compagnie aeree russe” ha spiegato Von der Leyen. “Sono sanzioni dolorose per Mosca, i russi non potranno nascondere soldi in Ue”.

Sempre in Europa, ma dalla Uefa, è arrivata la decisione di revocare l’assegnazione della finale di Champions League a San Pietroburgo: la nuova sede sarà Parigi. 

STATI UNITI – Come ha dichiarato il presidente Joe Biden, gli Stati Uniti  applicheranno sdure sanzioni ai danni della Russia dopo l’attacco all’Ucraina. Le misure prevedranno restrizioni ai prestiti sul mercato americano per 11 imprese statali russe tra cui banche, società energetiche e dei trasporti. Le restrizioni sul debito e sul capitale si applicheranno, tra le altre, a Sberbank, Gazprom, Gazprombank, Russian Railways e alla Banca agricola russa. Previsto un dimezzamento dell’export di materiale tecnologico alla Russia. Verranno colpite anche alcune ricche famiglie russe così come gli oligarchi bielorussi. Le sanzioni vanno ad aggiungersi a quelle già decise dopo il riconoscimento delle Repubbliche del Donbass che riguardavano due banche, il debito sovrano e alcuni esponenti dell’élite russa.

Al momento, invece, non si parla di esclusione di Mosca dal circuito Swift delle transazioni internazionali, su cui non tutti gli alleati europei sembrano d’accordo.

GRAN BRETAGNA – Spiegando le sanzioni disposte dal Regno Unito, il premier britannico Boris Johnson ha evidenziato: ““Insieme agli Stati Uniti stiamo imponendo un fermo su tutti gli asset russi. Le banche russe non potranno avere accesso alla sterlina e non potranno avere accesso al nostro sistema di pagamento. Congeleremo i beni di altri 100 individui russi, tra cui tutte le industrie che sostengono la macchina russa. Gli oligarchi a Londra non avranno nessun posto dove nascondere i propri soldi” ha spiegato Johnson, aggiungendo: “Vieteremo l’esportazione di tutti gli oggetti di duplice uso, come l’equipaggio tecnologico, l’elettronica e le comunicazioni”. Tra le altre cose messe al bando tutte le banche russe dal mercato finanziario della City e Aeroflot. Annunciate pure misure per limitare i capitali depositabili da cittadini russi in conti bancari britannici.

AUSTRALIA – Il premier australiano Scott Morrison ha affermato: “Abbiamo imposto delle sanzioni alla Federazione Russa. Le sanzioni prenderanno di mira gli oligarchi, il cui peso economico è di importanza strategica per Mosca e più di 300 membri del parlamento russo che hanno votato per l’invasione dell’Ucraina”. Inoltre, ha aggiungendo che analoghe sanzioni sono pronte per “individui ed entità chiave bielorussi complici dell’aggressione” all’Ucraina.

Dal canto suo, la Nuova Zelanda ha vietato l’ingresso ai funzionari del governo russo associati all’invasione, ha sospeso le consultazioni bilaterali del ministero degli Esteri con la Russia e ha interrotto l’esportazione di merci alle forze armate e di sicurezza russe. Infine anche Taiwan ha annunciato che si unirà alle sanzioni economiche internazionali contro la Russia.

Il Canada, infine, si concentra su 31 individui, oltre a 27 banche ed enti, tutti collegati all’élite dirigente russa. Il Canada ha anche cancellato tutti i permessi di esportazione verso la Russia.

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