• Abbonati
L'intervista

Olesia, ristoratrice ucraina a Cene: “Ho detto ai miei parenti di scappare e venire qui da me”

Quindici anni fa la 37enne si è trasferita da Sumy alla Val Seriana, dove con il marito ha aperto un agriturismo: "Familiari e amici sono molto spaventati"

L’eco dei bombardamenti russi in Ucraina è arrivato fino in Val Seriana. Olesia Anokhina, 37 anni, quindici anni fa ha lasciato la sua Sumy, città di 260mila abitanti a una cinquantina di chilometri dal confine russo, per trasferirsi a Cene.

Qui ha conosciuto colui che è diventato suo marito, il 48enne Diego Ghilardi. I due hanno aperto un agriturismo, il Green Valley, e hanno avuto due figli, Davide e Martina.

In Ucraina sono rimasti alcuni parenti di Olesia, come il figlio di sua sorella (trasferitasi in Germania per lavoro) che ha un bimbo di un mese, oltre a uno zio. E tanti suoi amici, cresciuti con lei. Loro giovedì mattina sono stati svegliati dal boato dei missili e delle bombe di Putin.

Quando li ha sentiti per l’ultima volta? 

Siamo in costante contatto telefonico. Sono molto spaventati. Là la situazione è davvero dura, molto più che a Kiev, perchè sono vicinissimi alla Russia e le truppe passano da lì.

Cosa le raccontano? 

Sono circondati dai militari russi e per paura restano chiusi in casa. Mio zio ha provato a uscire ed è stato subito fermato per un controllo. Non possono nemmeno prelevare soldi dai bancomat o fare benzina alle auto. È tutto bloccato.

Come ha cercato di rassicurarli? 

Gli ho detto di tenere a portata di mano documenti e vestiti, e appena possono di andare verso la Polonia. Poi noi li raggiungiamo e li portiamo qui in Italia. Ma al momento purtroppo non possono lasciare l’Ucraina. L’unica soluzione sarebbe quella di provare a scappare, magari di notte.

Cosa ne pensa di questo attacco? 

Penso che Putin abbia usato solo uno stupido pretesto, quello di proteggere il Donbass. Ma da noi non ci sono i separatisti. In realtà ha interessi per le miniere e le ricchezze nel nostro Paese. Ho lavorato due anni in Russia e credo che prima di pensare ad altri stati debba sistemare le tante cose che non vanno a casa sua. Molti miei connazionali hanno lavorato per costruire le case ai russi, adesso loro stanno bombardando le nostre.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI