• Abbonati
La prima inaugurata in borgo palazzo

Gori alla Regione: “Bene le case di comunità, ma servono medici per farle funzionare. Fate presto” fotogallery

Il taglio del nastro nei rinnovati spazi dell'ex ospedale psichiatrico. Previsti piani di cura su misura e, tra le altre cose, la radiologia a domicilio

Bergamo. “Ben vengano le case di comunità, ma per farle funzionare servono persone. La situazione dei medici di base nella nostra provincia è preoccupante: ne mancano 70 e 100mila cittadini sono scoperti. Tanti lasciano l’incarico dicendo che il loro lavoro è diventato brutto, schiacciati dal carico burocratico eccessivo. Bisogna mettere mano e questa situazione e bisogna farlo presto”. Così il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, all’inaugurazione della Casa di Comunità di Borgo Palazzo, nei rinnovati spazi dell’ex ospedale psichiatrico: la prima delle 6 deliberate per l’Asst Papa Giovanni XXIII con la riforma della sanità lombarda ad essere attivata. “Una giornata importante, positiva per la città – ha comunque premesso il sindaco – nell’ottica di un potenziamento della sanità territoriale dopo il Covid”.

Gori ha rivolto il suo appello ai vertici di Regione Lombardia, presenti al taglio del nastro: il presidente Attilio Fontana e la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti,  accompagnati da Maria Beatrice Stasi, direttore generale del Papa Giovanni. “La necessità di poter avere i medici di medicina generale dentro le case di comunità è prioritaria – ha risposto  Moratti -. La nostra Regione si è fatta promotrice di una revisione organizzativa dei medici di base, ma il problema – sostiene – non è tanto la carenza, quanto l’organizzazione che prevede un numero di ore di lavoro inferiore rispetto agli ospedalieri”. Esternazioni che avevano già fatto arrabbiare (e non poco) i sindacati dei medici di medicina generale. “Il Ministro Speranza ha dato segnali di grande apertura – prosegue la vicepresidente -. Siamo in fase di dialogo, ma speriamo di chiudere presto questa riorganizzazione, anche per avere i medici di base nelle zone più carenti. È una partita delicata, in mano al Governo – conclude -. Alcuni governatori hanno chiesto precisazioni e chiarimento, ma vogliamo arrivare ad una soluzione condivisa”. “Una delle ulteriori richieste è quella di intervenire con assunzioni dirette per le zone particolarmente disagiate, quelle che nessuno vuole andare a coprire – aggiunge Fontana -. Anche su questo si sta discutendo. Nel momento in cui sarebbero gestite da noi, potremmo trovare degli incentivi per portare i medici nelle zone più scoperte, come i paesi di montagna”.

 

Casa comunità
Il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, con il presidente della Regione Attilio Fontana

 

 

L’obiettivo della casa di comunità è quello di strutturare percorsi personalizzati di cura per gli assistiti e le loro famiglie. Tra i servizi più innovativi presenti nei padiglioni di via Borgo Palazzo 130 il punto unico di accesso (PUA), équipe multidisciplinari, ambulatori specialistici di diabetologia, geriatria e psicologia (con possibilità di effettuare consulenze da remoto), radiologia domiciliare e un punto prelievi. Il PUA, ad ogni modo, è la novità cardine del progetto: il luogo dove l’utente viene indirizzato ai servizi più adatti alle sue necessità. Qui vi operano infermieri, assistenti sociali e volontari e può attivarsi su richiesta dell’utente, della famiglia e appunto del medico di base, che ha il compito fondamentale di segnalare i pazienti fragili per delineare il percorso di presa in carico.

Altre due case di comunità saranno inaugurate in giornata: una alle 11 a Gazzaniga, in Valle Seriana, nella struttura dell’ospedale “Birolini”, la seconda a Calcinate, nella Bassa, alle 12,30 nella sede del Presidio ospedaliero territoriale.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI