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Accademia dello sport

Oltre il buio

Angeletti e la generosità ricompensata: “Ricoverato per Covid, ho ricevuto i farmaci che io stesso avevo donato” video

Il racconto del presidente della Salf Spa di Cenate Sotto che nei primi giorni dell'emergenza fornì all'ospedale di Seriate un paio di migliaia di fiale di un medicinale per la sedazione dei pazienti

Aldo Angeletti, presidente dell’azienda Salf Spa – Laboratorio farmacologico di Cenate Sotto è stato protagonista di un benevolo scherzo del destino. È la dimostrazione di come la generosità venga spesso ricompensata.

Prosegue il viaggio attraverso le testimonianze dei protagonisti della pandemia, uniti nella solidarietà.

Da presidente di un’azienda che si occupa di farmaci, come ha vissuto l’emergenza sanitaria?

“È un periodo che ci ricorderemo a lungo molto bene – commenta Aldo Angeletti -. Ci siamo resi conto di come ci fosse un dramma in corso e sembrava di vivere in una bolla quasi surreale.

Come ha conosciuto l’Accademia dello Sport per la Solidarietà?

Una domenica sera ricevetti la chiamata di un amico che mi annunciava la telefonata di Giovanni Licini, fondatore dell’Accademia, che aveva un’urgenza per ospedale di Seriate. Sinceramente conoscevo Licini solo di nome, per le opere meritorie che aveva portato avanti negli anni in campo sociale. Quando mi chiamò, mi informò relativamente alla necessità urgente del Bolognini di ricevere un medicinale indispensabile per la sedazione dei pazienti, il Curaro.

Si tratta di un prodotto specifico, che rientra fra le disponibilità della sua azienda Salf Spa?

Esattamente, è fra i medicinali che commercializziamo e, proprio per l’evolversi della pandemia, c’era molta richiesta e riscontravamo una certa carenza con poche scorte. Dissi a Giovanni Licini che l’indomani, lunedì mattina, avrei immediatamente verificato la disponibilità a magazzino. Così feci e per nostra fortuna avevamo in casa un paio di migliaia di fiale, che abbiamo consegnato subito alla struttura sanitaria di Seriate. Ci ringraziarono tutti e ancora oggi ci sono riconoscenti per la pronta risposta alle esigenze del territorio.

Purtroppo trascorrono poche ore dalla consegna del medicinale e anche lei viene contagiato dal Coronavirus.

Si è trattato proprio di un benevolo scherzo del destino, perché mercoledì, due giorni dopo la consegna del Curaro all’ospedale di Seriate, ho contratto la malattia. Mi sono subito reso conto che non era una semplice influenza e domenica le mie condizioni hanno iniziato a peggiorare. Mia moglie ha chiamato il 118 e mi hanno ricoverato proprio al Bolognini di Seriate. A poche ore dall’arrivo all’ospedale, mi hanno trasferito in terapia intensiva, dove sono rimasto per ben 20 giorni. Capite bene che avrò sicuramente anche io beneficiato delle stesse fiale che la nostra azienda aveva donato e, facilmente, il gesto di generosità che abbiamo compiuto mi salvato la vita.

Peraltro l’attività della sua azienda non si è mai fermata, nemmeno nel periodo peggiore della pandemia.

Non potevamo permettercelo, anche perché lo stesso Ministero della Salute in quel periodo ci aveva raccomandato di non far mancare i medicinali essenziali agli ospedali. Con le richieste in aumento abbiamo seriamente rischiato di andare in carenza e qui devo ringraziare tutti i nostri dipendenti che hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, dimostrando dedizione al lavoro, senso del dovere e di responsabilità, ma anche tanta voglia di contribuire alla salute pubblica nel senso più stretto della parola. Ci è sembrato giusto e doveroso distribuire loro un premio speciale per la riconoscenza e il coraggio. Eravamo infatti una delle poche aziende in attività e i lavoratori sapevano bene di essere esposti al contagio, ma hanno risposto veramente in maniera lodevole.

www.sportesolidarieta.it

 

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