• Abbonati
Il decreto di regione lombardia

Frana: approvato il piano lavori del cementificio, ma no all’uso di mine

Le attività dovranno essere “immediatamente interrotte” in caso di comunicazione da parte della Regione, anche sulla base delle rilevazioni compiute dal sistema di monitoraggio

Tavernola Bergamasca. È arrivato il decreto di Regione Lombardia sulla frana del monte Saresano. Come anticipato nei giorni scorsi, il provvedimento conferma ufficialmente la sospensione delle attività con cariche esplosive nella miniera Ca’ Bianca di Parzanica. Ma le lavorazioni del cementificio non vengono fermate del tutto. Il governo lombardo ha infatti approvato il piano lavori presentato da ItalSacci per il 2022, piano nel quale rientrano altre modalità di coltivazione (come quella per mezzo di martelli pneumatici avvenuta nelle scorse settimane).

Anche in questo caso, però, il decreto firmato dall’Ingegner Filippo Dadone pone delle condizioni. Le attività dovranno essere “immediatamente interrotte” in caso di comunicazione da parte della Regione, anche sulla base delle rilevazioni compiute dal sistema di monitoraggio della frana. Non solo, perché nel decreto si impone “un continuo controllo dei fronti di scavo data la possibile formazione di cunei instabili, scivolamenti e ribaltamenti, adottando misure di messa in sicurezza e intervenendo ove e quando necessario con opportuni interventi di disgaggio”. Altre analisi delle lavorazioni dovranno essere condotte poi sia sulla componente rumore che su quella atmosferica, ovvero il particolato disperso in aria (in particolare PM10 e PM 2.5), così come sulle concentrazioni di polveri nelle aree più esposte, tra cui la cascina Feifo e il centro abitato di Parzanica.

Un punto importante della norma riguarda anche la richiesta all’autorità competente per la Via di Regione Lombardia di effettuare ogni valutazione per l’attivazione di eventuali procedimenti.

Tra le altre cose, il decreto invita ad intensificare con cadenza giornaliera le operazioni di monitoraggio in caso di superamento del valore medio di velocità del corpo di frana (1 millimetro al giorno), anche in corrispondenza di eventi sismici entro i 50 km di distanza dall’epicentro e producendo report settimanali.

La ripresa dell’attività di coltivazione mediante esplosivi potrà essere valutata solo a seguito di approfondimenti in merito al rapporto tra l’operatività della miniera con le condizioni di dissesto in atto sul versante del Monte Saresano.

Il decreto è stato trasmesso alla società Italsacci, alle Prefetture di Bergamo e Brescia, alla Uo Difesa del Suolo e Attività Commissariali, alla Uo Protezione Civile, ai comuni di Parzanica, Vigolo e di Tavernola, al settore Ambiente della Provincia di Bergamo e ad Arpa Lombardia.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI