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Calcio femminile

La Titti, ancora in porta a 63 anni: “Ci vuole coraggio, ma quanto mi diverto!”

Tiziana Confalonieri, inizia a giocare a 20 anni: "All'inizio qualche dissapore con mio marito, ma poi ha accettato il pacchetto completo. Le mie figlie? L'unico neo è che non giocano a pallone"

Vertova. Sessantatré anni compiuti lo scorso dicembre e una passione che la riempie di entusiasmo e l’accompagna da ormai più di quarant’anni: il calcio. Tiziana Confalonieri, conosciuta nell’ambiente come Titti, originaria di Alzano Lombardo e residente a Vertova, non si lascia scoraggiare dall’età e non ne vuole sapere di stare lontana dal campo di gioco.

“Poco più che ventenne – esordisce –, il mio ragazzo mi disse che una squadra era in cerca di un portiere. Detto, fatto! Provai e fu tutta una pallonata, ma probabilmente me la cavai bene, nonostante fosse la mia prima esperienza, perché mi tesserarono subito”: inizia così la sua carriera calcistica.
L’attaccamento al pallone non si limita alla sua costante presenza tra i pali, ma la vede anche responsabile di diversi tornei ed ha ricevuto proposte per coadiuvare altre squadre locali.

Moglie e madre di due figlie, ammette di aver dovuto fare “non poche corse per far funzionare tutto quanto… e non solo in campo. Qualche dissapore – confessa – si è generato anche in famiglia, ma mio marito ha compreso e accettato di prendere il pacchetto completo (due campionati in contemporanea e svariati tornei estivi) e non mi ha ostacolata. Le mie figlie sono davvero in gamba e mi danno tante soddisfazioni, ma come tutti hanno un neo: non giocano a calcio! Non sono mai riuscita a convincerle, questo è un po’ un mio cruccio”.

Come se non bastasse, i suoi impegni vanno ben oltre quelli prettamente calcistici: Tiziana ha la passione per la vita. In pensione da qualche anno, dopo una vita in ufficio e l’ultimo periodo in una croissanteria, si dedica a iniziative in cui crede fortemente: una di queste è il plogging, pratica di origine svedese che consiste nel raccogliere i rifiuti su strada mentre si fa jogging.

“Prendersi cura dell’ambiente che ci circonda non è più procrastinabile – commenta – e io adoro la natura. Un’altra delle cose che ho maggiormente a cuore è il contatto umano. Infatti, mi sarebbe piaciuto molto lavorare con bambini e anziani, ma c’è sempre tempo per recuperare e mi sono quindi attivata per fare volontariato presso strutture che si occupano di disabilità. Nel tempo libero – chiamiamolo così –, amo leggere, correre e sto seguendo un corso d’inglese”.

Insomma, Titti non si fa mancare proprio nulla. E anche la sua carriera calcistica non fa che confermarlo.

 

Generico febbraio 2022

 

La sua squadra d’esordio è stata la Rovarese, con sede a Gazzaniga, che militava in serie B. Essendo le ragazze numerose – dettaglio non abituale, trattandosi degli anni Ottanta –, la società decise di partecipare contemporaneamente anche al primo campionato di calcio femminile a 7 organizzato dal CSI di Bergamo. Tiziana giocava in entrambe le squadre e ricorda con grande piacere la conquista del primo titolo ufficiale nel 1982.

E con altrettanto piacere afferma: “Se si pensa che parteciparono solo 5 squadre a quel primo campionato provinciale, s’intuisce facilmente quanti passi da gigante abbia compiuto il calcio femminile a tutti i livelli. Dalla prossima stagione verrà introdotto il professionismo: questo mi riempie di gioia ed è bello essere consapevole di aver contribuito, anche se in minima parte, ad avvicinare le ragazze a questo bellissimo sport”.

Ben più che in minima parte, verrebbe da dire: infatti, nel 2006, anche grazie al suggerimento dell’amica Anna, crea la squadra di calcetto Edilizia Interna; sette anni dopo, dà vita all’Orezzo – Avis Semonte. “Io mi attivavo a trovare sponsor, ragazze e allenatori e dopo tutto questo lavoraccio tornavo a indossare la mia divisa da portiere”, afferma con modestia.

L’amore per il calcio le ha permesso, nel corso degli anni, di calpestare innumerevoli campi: da Bergamo a Lecco, da Bibione a Pordenone, in Liguria, in Svizzera, in Croazia e persino in Olanda in occasione di una competizione internazionale.

Dalle parole di Tiziana nel raccontare di questa sua grande passione, tra l’entusiasmo per tutti gli obiettivi raggiunti, traspare anche un velo di tristezza quando allude agli effetti della pandemia: “Il Covid-19 ci ha falcidiate, purtroppo, e dopo 15 anni la squadra di calcetto è venuta meno. Anche la squadra a 7 ne ha risentito: infatti, questo è il primo anno in cui non si iscrive al campionato”.

Tuttavia, malgrado l’assenza delle partite ufficiali, le giocatrici si ritrovano comunque tutte le settimane per una partitella in compagnia, sempre con la speranza che la situazione pandemica allenti la presa. Perché il calcio non è solo condivisione di pochi momenti confinati tra spogliatoio e campo, ma “la bellezza risiede specialmente nelle amicizie che si stringono rincorrendo il pallone e che poi durano una vita”.

E sono anche e soprattutto questi legami a tenere viva la dedizione di Tiziana, innamorata di questo sport e del suo ruolo: “Fare il portiere ti fa sentire speciale, può darti tanto e farti sentire all’inferno in un solo istante. È un bel ruolo, ma bisogna avere coraggio”.

Coraggio che non le manca: anche se gli anni passano, di appendere le scarpette al chiodo no, ancora non se ne parla. “Finché riuscirò, giocherò. Il calcio non mi stanca mai, mi diverto troppo”.

Generico febbraio 2022
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