Due provvedimenti: uno per combattere il rincaro dell’energia, l’altro per sbloccare le cessioni del credito collegati al superbonus per l’edilizia. Il governo ha messo sul tavolo 8 miliardi senza scostamento di bilancio.
“Vogliamo intervenire fin da ora per evitare che il rincaro dell’energia si traduca in un minor potere di acquisto delle famiglie e in una minore competitività delle imprese”, ha detto il premier Mario Draghi.
Per le utenze domestiche sono stati stanziati 4,8 miliardi, cifra che somma 1,8 miliardi di euro per intervenire sugli oneri di sistema, circa 400 milioni di interventi sull’Iva e 2,6 miliardi di intervento sul bonus sociale.
Sul fronte delle imprese, il governo mette a disposizione 2,8 miliardi di euro per inibire gli oneri di sistema e per aiutare le cosiddette aziende “energivore” (nel computo delle quali vengono inserite anche le piscine) e quelle “gasivore” (circa mille, cui andranno 500 milioni). A questi fondi si aggiungono poi altri 700 milioni per i servizi degli enti locali (tra cui quello sanitario e quello dell’illuminazione pubblica). Altri 400 milioni saranno messi a disposizione del Servizio sanitario nazionale proprio per far fronte all’aumento delle bollette.
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