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Ecco gli esami diagnostici a cui un paziente si deve sottoporre durante un controllo specialistico otorinolaringoiatrico

In Habilita, nelle sedi di Bergamo, Zingonia, Sarnico e Clusone, è presente lo specialista delle patologie del distretto testa-collo

In Habilita, nelle sedi di Bergamo, Zingonia, Sarnico e Clusone, è presente la figura dell’otorinolaringoiatra, lo specialista delle patologie del distretto testa-collo. Tra queste troviamo sia le classiche problematiche infiammatorie di naso, orecchie e gola, sia lesioni benigne o maligne della testa-collo, in cui l’otorinolaringoiatra interviene in prima persona per asportarle chirurgicamente.

Il Dr. Diego Barbieri, otorino di Habilita San Marco, Clusone e Sarnico, ci ha spiegato quali sono gli esami diagnostici a cui un paziente si deve sottoporre durante un controllo specialistico otorinolaringoiatrico al fine di diagnosticare la presenza di eventuali patologie.

“I due esami principali a cui il paziente può sottoporsi dall’otorinolaringoiatra – spiega il Dr. Barbieri – sono la fibroscopia e l’audiometria. La fibroscopia è l’esame strumentale più importante in corso di visita otorinolaringoiatrica in quanto permette allo specialista di ispezionare con una fibra ottica le vie aeree del paziente, a partire dalle fosse nasali fino alla laringe e ai primi anelli tracheali. Viene anche chiamata rinolaringofibroscopia proprio perché permette di esaminare al meglio le fosse nasali (rino-fibroscopia) e la laringe unitamente a oro e ipofaringe (laringo-fibroscopia). Quando ispezioniamo le fosse nasali con il fibroscopio, abbiamo la possibilità di analizzare meglio la struttura del setto nasale, valutando la sua linearità o la presenza di deviazioni eventualmente correggibili chirurgicamente, e il trofismo dei turbinati inferiori, la cui ipertrofia è una delle possibili cause di ostruzione nasale. Inoltre, con il fibroscopio possiamo osservare l’eventuale presenza di lesioni polipoidi che, nella maggior parte dei casi, sono benigne, ma in certi soggetti possono essere anche maligne. I lavoratori del legno e del cuoio sono i soggetti che dovrebbero prestare particolare attenzione quando presentano un’ostruzione nasale o epistassi, ovvero perdita di sangue ricorrente dal naso. La fibroscopia diventa quindi lo strumento imprescindibile per una corretta valutazione clinica e per un’adeguata indicazione chirurgica”.

La valutazione delle vie aeree procede poi con il naso e interessa anche laringe e faringe?

“Esatto. Analizzate le fosse nasali – prosegue il Dr. Barbieri – la laringoscopia permette di valutare in maniera diretta con la fibra ottica la laringe e la faringe. Invece, la valutazione con il classico specchietto dell’otorinolaringoiatra (laringoscopia indiretta) risulta spesso parziale in quanto fortemente condizionata dai riflessi faringei dei pazienti. La valutazione della laringe è fondamentale in tutti quei pazienti in cui si presenta come sintomo la disfonia, ovvero un improvviso calo di voce (più rara, ma comunque da elencare è, invece, l’afonia o assenza di voce). I fumatori, per esempio, devono prestare particolare attenzione di fronte a un calo di voce persistente che dura più di 10/15 giorni. Con la laringofibroscopia abbiamo la possibilità di vedere direttamente, attraverso l’utilizzo di una fibra ottica, le corde vocali, e capire se sono presenti lesioni (benigne o maligne) a carico delle stesse: tra le lesioni benigne i polipi e le cisti sono le più frequenti; per quanto riguarda i tumori maligni, spesso nelle fasi inziali appaiono come delle macchie biancastre (leucoplachie). Di fronte a lesioni di questo tipo è importante proporre al paziente un intervento chirurgico con laser CO2 per asportarle integralmente e avere una diagnosi definitiva delle stesse. La laringoscopia è importante anche per valutare la motilità delle corde vocali. Per esempio, la motilità delle corde vocali va sempre valutata prima e dopo un intervento di tiroidectomia per vedere se durante questa operazione sono stati lesionati o meno i nervi della voce che passano dietro la tiroide”.

Esistono delle controindicazioni legate alla fibroscopia? Tutti vi si possono sottoporre?

Tutti i pazienti possono sottoporsi a questo esame, anche i bambini. In Habilita disponiamo di un fibroscopio molto sottile che ci permette di eseguire questo esame anche in pazienti pediatrici. In alcuni casi è possibile fare una piccola anestesia locale. Non ci sono particolari controindicazioni, anzi: è fortemente indicata in tutti i casi in cui è presente una disfonia, un’ostruzione nasale o, più in generale, una difficoltà respiratoria. Il fibroscopio è lo strumento che l’otorino ha in ambulatorio per avere una diagnostica più immediata e sicuramente migliore rispetto all’esame clinico standard”.

Come funziona e a cosa serve, invece, l’esame audiometrico?

“Il secondo esame strumentale che esegue l’otorinolaringoiatra è l’esame audiometrico, che si differenzia in tonale, vocale e impedenzometria. Al paziente viene chiesto di mettere delle cuffie e rispondere a dei comandi. Quando viene inviato un suono, il paziente dovrà schiacciare un pulsante o alzare la mano. Nell’esame tonale vengono inviati dei toni a volumi differenti, mentre nell’esame vocale vengono inviate delle parole bi-sillabiche che il paziente dovrà ripetere; con l’impedenzometria, infine, si testa l’elasticità del timpano, per vedere se ci sono dei problemi di trasmissione del suono dal timpano sino alla finestra ovale, ovvero la comunicazione con l’orecchio interno”.

Perché è importante effettuare tutti e tre gli esami?

“Cercherò di essere più chiaro con un esempio: un paziente può sentire correttamente i toni, ma rispondere male all’esame vocale e quindi non essere in grado di udire correttamente quello che lo circonda nell’ambiente. Associati all’impedenzometria, i due esami, tonale e vocale, ci permettono di definire la causa del problema dell’udito e quindi di pianificare una correzione adeguata. Ci tengo a specificare che i problemi dell’udito sono sempre maggiormente frequenti negli anziani, ma si possono presentare a tutte le età. Non sentire da un giorno all’altro è un segno di allarme: nove volte su dieci è un tappo di cerume, e lo rimuoviamo in ambulatorio in cinque minuti ma, in alcuni casi, può trattarsi di un’ipoacusia improvvisa. In questo caso anche il paziente giovane che presenta un calo dell’udito improvviso, soprattutto se associato a fischi, deve fare una visita dall’otorinolaringoiatra per capire se effettivamente si tratta di un problema banale come il tappo di cerume oppure è un problema più serio come l’ipoacusia improvvisa. In Habilita San Marco stiamo definendo l’introduzione di una cabina silente e di una figura professionale (l’audiometrista) che si dedicherà specificatamente all’audiometria tonale, vocale e impedenzometria e che sarà in continua collaborazione con l’otorino per gestire al meglio le problematiche di udito dei nostri pazienti. La cabina silente è utile perché crea un ambiente completamente silenzioso in cui il paziente viene fatto entrare, nella quale viene isolato da tutto il resto. All’interno dell’ambiente completamente silenzioso riuscirà a concentrarsi sui suoni inviati dall’audiometrista, che possono essere appunto toni o parole bi-sillabiche”.

Per prenotazioni:

T 035.4815515

habilita.it

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