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Il finanziamento

Banco BPM supporta il gruppo cinese Hengli, assegnazione di forniture per le pmi italiane

Finanziamento di 150 milioni di dollari

Accrescere le opportunità di business per gli esportatori italiani in Cina e rafforzare il posizionamento in un’area strategica la cui quota di mercato italiana è ancora modesta, ma le prospettive per il nostro export nel 2022 sono previste in crescita del 4,2%.

È questo lo scopo del finanziamento di 150 milioni di dollari, erogato da Banco BPM con HSBC e garanzia SACE, a beneficio del Gruppo cinese Hengli. Il gruppo, attivo in numerosi settori tra cui quello chimico, automotive, farmaceutico e tessile, è tra i maggiori produttori globali di poliestere, tredicesimo player mondiale per giro d’affari nel settore chimico e 67° nel ranking Fortune Global.

Per sfruttare al meglio le piene potenzialità di un mercato con oltre 1,4 miliardi di abitanti e terzo al mondo per estensione geografica, occorre avere un approccio strategico commerciale. Grazie a questa operazione che rientra nel programma Push Strategy, l’iniziativa attraverso la quale SACE fa da apripista all’export italiano in mercati ad alto potenziale per il Made in Italy, sarà possibile facilitare l’assegnazione di contratti a esportatori italiani attivi nelle forniture dei settori che coinvolgono la multinazionale cinese.

In un mercato come quello cinese, dove la concorrenza delle banche locali è altissima la presenza delle banche internazionali e italiane è molto contenuta e la finalizzazione di questa operazione rappresenta un risultato straordinario per il Sistema Italia ed un segnale di incoraggiamento per spingere sull’acceleratore.

Il gruppo Hengli, fondato nel 1999, presenta un modello di business caratterizzato dall’elevata sinergia tra le varie fasi produttive e, grazie a forti investimenti privati, si stima che possa divenire il quarto produttore di poliestere a livello mondiale entro il 2022. Il finanziamento è volto a supportare i suoi piani di crescita, che prevedono notevoli investimenti per la realizzazione di nuovi impianti di produzione di filati industriali e fibre in poliestere entro la fine di quest’anno. Punto cruciale dell’operazione è l’impegno di Hengli, che in passato ha concentrato i suoi acquisti di beni strumentali verso altri Paesi europei nostri concorrenti, a facilitare le proprie relazioni commerciali con le aziende italiane al fine di incrementare l’approvvigionamento del Gruppo dall’Italia per i prossimi anni.

“Siamo molto contenti di aver collaborato con SACE, HSBC e Banco BPM e di aver chiuso questo finanziamento che è la prima SACE Push in Cina – ha dichiarato Yang Lei, CFO, Hengli Petrochemical International Ltd –. Si tratta di un passo importante per Hengli che apre la strada alla futura collaborazione con potenziali fornitori italiani e finanziatori internazionali”.

Fabio De Rosa, Responsabile Corporate Estero e Trade Finance di Banco BPM: “Siamo soddisfatti per aver concluso un importante finanziamento a favore di Hengli, in collaborazione con SACE e HSBC. Riteniamo esistano concrete opportunità di operare sul mercato cinese per favorire la crescita delle esportazioni da parte delle aziende nostre clienti”.

“Siamo lieti di aver svolto il ruolo di coordinamento e aver lavorato con SACE e Banco BPM nella prima operazione Push di SACE per un cliente cinese, a conferma del forte impegno di HSBC nel sostenere la cooperazione economica tra Cina e Italia”, ha dichiarato Alessandro Mazzi, che guida l’attività Export and Asset Finance di HSBC in Italia ed è il responsabile globale dello sviluppo del business di HSBC Export Credit Agency (“ECA”).

“Siamo lieti di aver concluso con un partner di così ampio respiro internazionale come Hengli, la prima operazione in Cina nell’ambito della Push Strategy, tassello strategico per la crescita dell’export del Made in Italy, e che acquisisce un ruolo ancora più importante in questo periodo di ripartenza – ha dichiarato Livio Mignano, Responsabile dell’International Network di SACE – Siamo fiduciosi che grazie alle attività di business matching e anche alla maggiore conoscenza dei prodotti e servizi offerti dal Gruppo SACE, le piccole e medie imprese italiane saranno in grado di incrementare le loro relazioni commerciali con il buyer estero e potranno avere maggiori opportunità di business nel Paese del Dragone. Un modus operandi che noi riteniamo vincente e reso possibile anche grazie alla forte sinergia e collaborazione con partner come HSBC e Banco BPM”.

L’export italiano in Cina

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di SACE pubblicate nel Rapporto Export 2021, il nostro export verso il Paese mostra buone prospettive nel corso dei prossimi anni, con una crescita attesa del 10% quest’anno e del 3,4% nel triennio successivo, dopo aver registrato una flessione contenuta nel 2020 (-0,6%). Tale dinamica permetterà alle vendite italiane nel Paese del Dragone di raggiungere i 15,6 miliardi di euro alla fine dell’orizzonte di previsione. Particolarmente positivo l’andamento atteso per i beni di investimento, diffuso a tutti i settori, specie per la meccanica strumentale (+11,3%, per un valore che dovrebbe superare i 4,7 miliardi) e per gli apparecchi elettrici (+7,7%), categoria, quest’ultima, cresciuta anche nei 12 mesi precedenti.

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