Bergamo. “La tv è accesa 24 ore al giorno a casa mia, seguiamo tutti i tg delle reti ucraine per avere il maggior numero di informazioni possibile, siamo davvero molto preoccupati”.
A parlare è una donna ucraina residente a Bergamo da 23 anni. Vive in città con il marito e due figli, ma nel suo Paese ha lasciato un’altra figlia di 29 anni, i due nipotini, il padre, i parenti e gli amici.
In questi ultimi giorni, nel quale l’attacco della Russia sembra imminente, è in preda all’angoscia: “La notte non riesco a dormire – racconta -. C’è tanta preoccupazione, non siamo tranquilli e se abiti lontano dal tuo Paese la vivi se possibile con un’ansia ancora maggiore. La nostra speranza è che si risolva tutto in modo pacifico, che si riesca a trovare un accordo e che la guerra venga scongiurata”.
Perché, come spiega lei stessa “di guerra si tratta. In Europa lo chiamano conflitto, ma se in otto anni sono morte 14mila persone, non si tratta di un semplice conflitto. In Italia questa percezione non c’è. Al lavoro, soprattutto in questi giorni, i miei colleghi mi chiedono: ‘Ma è vero che in Ucraina c’è la guerra?’. Perché purtroppo non se ne parla, nessuno chiede l’opinione degli ucraini, il nostro punto di vista. Io capisco che ogni Paese fa il suo interesse e che venga quindi dato più spazio alla Russia, ma esistiamo anche noi, anche noi abbiamo le nostre ragioni e sembra che nessuno voglia ascoltarci”.
Non vuole entrare nei dettagli politici, misura le parole, si trattiene, ma esprime con forza la sua paura per l’attacco annunciato mercoledì 16 febbraio da parte dell’esercito di Putin, anche se le truppe sembra si stiano ritirando: “Al confine ci sono i carrarmati, ci sono 130mila soldati pronti ad attaccare. Le ultime notizie parlano di un ritiro delle forze armate e noi non possiamo far altro che incrociare le dita e sperare in una soluzione pacifica, anche perché, se la Russia dovesse invadere l’Ucraina, ci sarebbero conseguenze per tutta l’Europa. Ci sono assetti politici molto delicati che non riguardano solo il nostro Paese”.
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