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Innovazione

All’aeroporto di Bergamo l’intelligenza artificiale per la sicurezza e per ridurre le code video

Un complesso sistema di sorveglianza segnala all'istante intrusioni illecite o situazioni di potenziale pericolo: ma l'applicazione della tecnologia è a 360 gradi, dall'operatività dei voli ai tempi di attesa per check-in o nei bagni

Orio al Serio. Come riconoscere un normale appassionato di volo, che si avvicina alla recinzione che delimita il sedime aeroportuale per osservare le operazioni di decollo e atterraggio, da un malintenzionato che si vorrebbe invece introdurre furtivamente nel perimetro per fini illeciti?

All’aeroporto di Orio al Serio un complesso sistema di sorveglianza, costruito insieme al partner Sorint e basato sull’intelligenza artificiale, è in grado di farlo in pochi istanti, non solo analizzando situazioni di “allerta” in real time, ma anche elaborando uno schema predittivo capace di anticipare comportamenti potenzialmente pericolosi.

Nel settore dell’aviazione la sicurezza non è, ovviamente, un fattore secondario e la tecnologia in questo senso viene in soccorso delle società di gestione aeroportuale, che ormai sono sempre più dipendenti dal settore dell’“Information Technology”, o semplicemente “IT”, imprescindibile motore per il funzionamento dell’intera operatività degli scali.

A Bergamo a guidarlo è Ettore Pizzaballa, a capo di una squadra altamente specializzata di 14 persone suddivise in 6 unità, che gestisce tutto da due control room e copre tutte le necessità: schedulazione dei voli, controllo del traffico aereo, assistenza informatica, gestione di oltre 200 applicativi, fatturazione aeronautica e non, trasmissione dei dati, videosorveglianza, portali web e cyber security.

“Per un aeroporto l’Information Technology è come il sistema nervoso di un essere umano – spiega Pizzaballa – Il livello di digitalizzazione della nostra infrastruttura è tale che se l’IT non funziona, tutte le operazioni andrebbero a singhiozzo e poco coordinate. Il sistema informatico gestisce tutto il ‘core’ dell’aeroporto, permettendo una ottimizzazione delle risorse. Come? Ribaltando il paradigma che era rimasto lo stesso per anni: abbiamo sempre messo a disposizione degli addetti degli applicativi per interagire tra schedulato dei voli e risorse disponibili, mentre ora introduciamo l’intelligenza artificiale come nuovo elemento del processo e sta a lei elaborare, in base all’esperienza acquisita, la miglior soluzione possibile per gestire una determinata situazione sulla quale è intervenuta una qualsiasi variabile, che sia un ritardo dell’aereo o nuove condizioni meteo. La tecnologia gestisce i casi imprevedibili, in questo modo il knowhow degli addetti può essere utilizzato per migliorare servizi e sicurezza, con sempre maggiore attenzione verso i passeggeri”.

Nel dramma sanitario, lo scenario pandemico ha rappresentato per lo sviluppo del progetto di intelligenza artificiale un incredibile acceleratore: “Per rispettare tutti i protocolli e le relative misure di sicurezza – sottolinea Pizzaballa – abbiamo adottato soluzioni tecnologiche come l’utilizzo degli algoritmi per l’analisi dei flussi passeggeri, controllare il distanziamento, l’utilizzo delle mascherine, il tempo di attesa ai check-in o per l’accesso all’aerostazione nel periodo in cui era possibile solo tramite un varco d’ingresso”.

Nuovi schermi aeroporto
Uno dei pannelli gestiti dall'intelligenza artificiale, che mostra in tempo reale l'attesa ai controlli

Un’integrazione che non si improvvisa dall’oggi al domani, ma che è stata il risultato di un percorso iniziato tre anni fa: “Le nuove tecnologie permetteranno di migliorare la gestione dei processi operativi con l’efficientamento delle risorse, dei costi e di conseguenza porteranno a un innalzamento del livello di servizio – evidenzia Pizzaballa – L’intelligenza artificiale, il riconoscimento biometrico, l’e-commerce, big data, l’automazione robotica, l’internet delle cose, la blockchain caratterizzeranno la trasformazione digitale dell’aeroporto di Bergamo nei prossimi cinque anni”.

Trasformazione della quale Sacbo vuole essere protagonista e pioniera, partendo da un’applicazione pratica che è già realtà per il monitoraggio delle attività interne al sedime aeroportuale.

Ogni spostamento, che sia di persone, animali, aerei o mezzi, viene tenuto sotto stretto controllo: il sistema, in automatico e con una precisione prossima al 100%, sa classificare (e visualizzare) all’istante che cosa si sta muovendo, a quale velocità e se ha il permesso di farlo nel punto esatto in cui si trova.

Sui mezzi a motore, in particolare, il livello di analisi è dettagliatissimo: quelli che non appartengono alla flotta aziendale di Sacbo e devono accedere alla pista, vengono scansionati al loro ingresso e registrati, in modo tale da segnalare immediatamente eventuali modifiche o difformità strutturali in caso di nuovo accesso all’interno del perimetro aeroportuale.

“L’area perimetrale si estende lungo circa 10 chilometri e per noi è un laboratorio a cielo – continua Pizzaballa – Ovviamente non bastano solo le tradizionali telecamere, ma oggi buona parte del sedime aeroportuale è stato coperto da questa soluzione tecnologica ed entro la fine dell’anno completeremo anche i tratti mancanti. In caso di una situazione cosiddetta di ‘alerting’, di potenziale pericolo, sono stati impostati diversi parametri che ci permettono di capire se siamo di fronte a soggetti malintenzionati o meno. Se, ad esempio, una persona non solo si avvicina alla barriera ma tenta anche di superarla, allora il personale preposto alla sicurezza attiva tutte le risorse necessarie alla risoluzione del problema. L’attività di machine learning e deep learning, però, non è solo questo: ci permette di classificare sempre nuove situazioni o oggetti, facendo in modo che il sistema si autoevolva continuamente”.

intelligenza artificiale aeroporto
Una delle fasi del riconoscimento oggetti in movimento

Sgravare un po’ del compito della sorveglianza h24 dagli addetti, si diceva, permette loro di concentrare maggiori risorse su attività legate al miglioramento dell’esperienza di viaggio dei passeggeri che oggi, grazie a pannelli luminosi come quello nella foto precedente, sanno esattamente quanto tempo devono attendere per i controlli radiogeni di sicurezza (ma anche quante persone sono presenti in un bagno e se l’accesso è consentito o meno in base alla capienza massima): contemporaneamente, se si dovesse notare un aumento esponenziale degli stessi, si può intervenire disponendo l’apertura di nuove postazioni o l’invio di personale addizionale.

Pizzaballa, infine, svela anche le future applicazioni della tecnologia: “Non ci siamo fermati solo al concetto di security o comfort dei viaggiatori, ma stiamo studiando la possibilità di applicare l’intelligenza artificiale anche ai sistemi di programmazione delle stagioni, estiva o invernale, che disciplinano l’alternanza dei voli, per adeguare al meglio le risorse centralizzate come banchi check-in, stand o nastri per la riconsegna dei bagagli. L’ottimizzazione è la parola d’ordine e proprio in questo periodo stiamo analizzando i dati storici degli ultimi cinque anni per capire quale sia la miglior gestione delle infrastrutture. Per sostenere le sfide del futuro in termini di traffico, gli aeroporti dovranno dotarsi tutti di strumenti di programmazione: per farlo bisogna investire su un processo di digitalizzazione che noi abbiamo iniziato da qualche anno e che abbiamo messo al centro della nostra strategia, a sostegno sì dell’operatività dello scalo ma anche per favorire la transizione ecologica in corso”.

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