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Qui pechino

Il sogno di Sofia: la Goggia punta alla seconda medaglia olimpica in discesa libera

La gara nella notte di martedì 15 febbraio: l'azzurra indosserà il pettorale numero 13. Non si presenterà al top della forma fisica, quindi la tecnica sarà fondamentale per aggiudicarsi un posto sul podio

Pechino. La pazienza è la virtù dei forti e Sofia Goggia ne è perfettamente consapevole.

Questo aspetto potrebbe rivelarsi fondamentale nella notte di martedì 15 febbraio quando la 29enne orobica proverà a realizzare una nuova impresa nella discesa libera delle Olimpiadi Invernali.

La terribile caduta nel supergigante di Cortina d’Ampezzo sembrava aver cancellato ogni speranza di vedere l’azzurra al via dei Giochi, tuttavia la costanza e la caparbietà che la contraddistinguono le hanno consentito di alimentare un sogno che appare sempre più concreto con il passare delle ore.

Il sorriso mostrato da Goggia al termine della seconda prova cronometrata e il cenno d’assenso rivolto ai tecnici rappresentano dei segnali importanti in vista di quella competizione che quattro anni fa le regalò la medaglia d’oro, confermando un netto miglioramento dal punto di vista fisico.

Nonostante il grande lavoro svolto nelle ultime settimane, la fuoriclasse orobica non si presenterà al top della condizione, motivo per cui sarà fondamentale migliorare l’ingresso al tratto pianeggiante e realizzare una prova perfetta che potrebbe permetterle di giocarsi un posto sul podio a cinque cerchi.

Pronta a scattare con il pettorale numero 13, Goggia dovrà porre grande attenzione alle avversarie a partire da Kira Weidle la quale, nonostante non abbia ottenuto alcuna vittoria in Coppa del Mondo, si presenta al cancelletto di partenza con i favori del pronostico.

La conformazione del tracciato e l’ottimo feeling raggiunto con le nevi di Yanqing hanno infatti consentito alla 25enne tedesca di terminare entrambe le prove in seconda posizione rappresentando così la principale avversaria per Goggia nella propria corsa al titolo.

Chi proverà a ottenere un riscatto dopo l’argento di Pyoengchang 2018 è Ragnhild Mowinckel la quale ha superato il doppio infortunio al crociato destro candidandosi così alla vittoria finale.

In grado di cogliere il quinto posto in gigante e il sesto nel superG, la 29enne norvegese ha confermato di trovarsi a proprio agio sulla pista “Rock” apparendo particolarmente veloce in entrambe le prove disputate.

I lunghi di tratti di scorrimento potrebbero favorire le proprie doti così come quelle delle svizzere Corinne Suter e Lara Gut-Behrami, uniche atlete capaci di creare qualche grattacapo a Sofia Goggia nel corso degli appuntamenti che hanno preceduto Pechino 2022.

Reduci rispettivamente dalla vittoria nella discesa libera di Garmisch-Partenkirchen e dell’oro olimpico nel supergigante, le due elvetiche non hanno brillato nel corso delle due prove di discesa terminando nelle retrovie e lasciando la scena alla compagna Joana Haehlen (vincitrice del secondo training).

Questi risultati potrebbero comunque lasciar spazio a diverse interpretazioni e consentire a Suter e Gut-Behrami di sfruttare le indicazioni raccolte per rientrare nella sfida per le medaglie in occasione della kermesse in programma martedì 15 febbraio.

Più lontane appaiono le austriache Mjriam Puchner e Ramona Siebenhofer che, in caso di gara senza sbavature, potrebbero ricoprire il ruolo di outsider d’eccezione.

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