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Supergigante di venerdì?

Sofia Goggia atterra a Pechino: inizia l’avventura olimpica per la sciatrice bergamasca

Nonostante la caduta nel supergigante di Cortina solo due settimane fa, non ha rinunciato alla sua seconda esperienza a cinque cerchi

Pechino. Nessuna impresa appare impossibile per Sofia Goggia.

Nella mattinata di lunedì 7 febbraio la 29enne orobica è atterrata a Pechino dando così il via alla seconda esperienza olimpica della propria carriera.

Un fatto difficilmente prevedibile sino a due settimane fa: dopo la caduta del supergigante di Cortina d’Ampezzo gli accertamenti medici avevano rivelato la presenza di un trauma distorsivo al ginocchio sinistro con una lesione parziale del legamento crociato già operato nel 2013, una piccola frattura del perone e una sofferenza muscolo tendinea.

Un bollettino che avrebbe messo in crisi chiunque, ma non la sciatrice azzurra che, dopo aver rimesso gli sci ai piedi a tempo di record, è riuscita a raggiungere il sito dei Giochi Invernali in tempo per difendere l’oro conquistato quattro anni fa a Pyeongchang.

Dopo aver smaltito la delusione per non aver potuto prendere parte alla cerimonia d’apertura in qualità di portabandiera, Goggia ha portato nella capitale cinese una ventata di gioia che potrebbe consentirle di completare la propria rincorsa con un ottimo risultato nella discesa libera del 15 febbraio.

Il lungo viaggio aereo transcontinentale non ha infatti spento il buonumore della finanziera bergamasca che si prepara a scendere in pista già nella giornata di martedì 8 febbraio con l’obiettivo di testare le nevi di Yanqing prima di prendere eventualmente parte al supergigante previsto venerdì.

In attesa di rivedere in pista Sofia Goggia, l’Italia dello sci alpino esulta per Federica Brignone che si è aggiudicata l’argento nello slalom gigante femminile.

Al termine di una gara particolarmente complessa che ha visto l’uscita nella prima manche delle favorite Mikaela Shiffrin e Marta Bassino, la 31enne di La Salle ha conquistato la seconda medaglia consecutiva in una rassegna a cinque cerchi tagliando il traguardo con soli ventotto centesimi di ritardo dalla svedese Sara Hector.

Brava a leggere nelle prime porte una neve particolarmente “aggressiva”, Brignone ha terminato la prima discesa alle spalle della scandinava Hector e dell’austriaca Katharina Truppe attaccando in particolare nella parte bassa del tracciato.

Capace di non farsi spaventare dalle numerose cadute che hanno caratterizzato la seconda parte della gara, la valdostana non ha commesso alcun errore recuperando centesimi a Hector la quale ha sfruttato la propria potenza per confermarsi nuovamente la regina di questa specialità.

Terza piazza per l’eterna Lara Gut-Behrami la quale ha recuperato cinque posizioni nella seconda manche aggiudicandosi il bronzo e lasciandosi così alle spalle la sorprendente Truppe.

 

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