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Le pagelle

Sanremo, Ivan Cattaneo: “Vittoria meritata; Iva Zanicchi gran voce, ma canta da balera”

Abbiamo chiesto al cantante bergamasco quali artisti lo hanno convinto maggiormente e chi, invece, gli è piaciuto meno

“Mai come quest’anno la vittoria è stata meritata: Mahmood e Blanco hanno vinto e convinto”. Il cantante bergamasco Ivan Cattaneo promuove a pieni voti il duo che ha trionfato alla 72esima edizione del Festival di Sanremo con la canzone “Brividi”.

Dopo aver conquistato sin dalla prima serata i favori del pubblico, alla finalissima di sabato 6 febbraio questi due artisti hanno primeggiato superando Elisa, che si è classificata seconda, e Gianni Morandi, che ha ottenuto il terzo posto.
L’edizione 2022 si è conclusa realizzando ascolti record: sul palco dell’Ariston è calato il sipario e ora, a bocce ferme, abbiamo chiesto a Ivan Cattaneo di stilare le sue pagelle.

Innanzitutto diamo uno sguardo generale al festival. Le è piaciuto?

La mia impressione è quella di un festival molto corretto, politically correct, molto carino e condotto egregiamente da Amadeus. È stato un bello spettacolo televisivo, ben strutturato e ben coordinato anche nei tempi: non ha sforato più di tanto a eccezione dell’ultima serata, come del resto era prevedibile. Di solito non amo trascorrere troppe sere davanti alla tv, ma seguirlo è stato piacevole e in questi giorni lo rivedrò: per mia abitudine, lo registro per riascoltare le canzoni soffermandomi sugli aspetti che mi interessano maggiormente e saltando quelli che mi incuriosiscono meno.

E chi l’ha convinta di più tra le canzoni e i cantanti in gara?

Inizio dicendo che mai come quest’anno penso che la vittoria sia stata meritata. Mahmood e Blanco hanno vinto e convinto: il loro pezzo è molto bello ed era dieci spanne superiore a tutti gli altri, seppur vi fossero in gara tante altre canzoni meritevoli. Era impossibile che non vincesse, sin dal primo ascolto mi è sembrato un evergreen…

Cosa le è piaciuto di loro in modo particolare?

Si sono presentati con un bel brano, scritto molto bene e lo hanno cantato con altrettanta qualità. Mi ha colpito molto Blanco: questo ragazzino bresciano che, nonostante la giovane età sa già il fatto suo, è una vera rivelazione.

Dopo Mahmood e Blanco chi l’ha convinta maggiormente?

La canzone di Ditonellapiaga e Donatella Rettore è molto carina e rispecchia lo stile della Rettore anche se il ritornello “Chi-chi-chimica” fa il verso di “Physical” di Olivia Newton John. Anche la canzone di Massimo Ranieri, “Lettera di là dal mare”, nel ritornello ricorda “E non finisce mica il cielo”, capolavoro di Mia Martini, e a tratti una canzone di Michele Zarrillo. Insomma, secondo me ci sono state alcune scopiazzature…

E cosa pensa della seconda classificata, Elisa?

È stata una mezza soddisfazione e una mezza delusione: ha cominciato molto bene, con una prima strofa bellissima, che preannunciava chissà quale capolavoro, invece il ritornello è un po’ scontato. Questa artista ha una voce molto bella e delle grandi capacità interpretative, sono state alcune parti del testo a convincermi meno. Per il resto, Morandi ha giocato sul sicuro: ha fatto Gianni Morandi.

In che senso?

Ha interpretato molto bene questa canzone dal ritmo arrembante, in grado di coinvolgere il pubblico al pari di “Andavo a cento all’ora” o altri suoi successi. La collaborazione con Jovanotti ha impreziosito tutto questo dandogli nuove credibilità e freschezza: il risultato è stato ottimo, un mix esplosivo.

Iva Zanicchi avrebbe meritato più del 18esimo posto in classifica?

Ha una voce bellissima, potentissima, ma mi piace meno lo stile: penso che canti un po’ in modo sguaiato, “da balera”, ed è un peccato, perché ha una potenza vocale davvero incredibile. Secondo me la sua voce è anche superiore a Mina, ma ha un modo di cantare troppo antico che mi ricorda quello di una lavandaia.

Cosa non le è piaciuto del festival?

Penso che andrebbe rivista l’organizzazione della serata dedicata alle cover. Servirebbero regole più rigide e precise per fare in modo che in quell’occasione i cantanti facciano vere cover, cioè eseguano canzoni di altri artisti interpretandoli a modo loro. Trovo scorretto che alcuni cantanti le abbiano ricantate cambiandole oppure abbiano proposto dei medley, altrimenti diventa una festa di Capodanno. Il resto si è svolto da prassi: Sanremo è una messa cantata della televisione, è una celebrazione, che è andata in scena con tutti i suoi crismi.

Per concludere, Amadeus è ampiamente promosso?

Si, fa parte di quella generazione di conduttori alla Carlo Conti: sono al di sopra di ogni sospetto, perfetti, non entrano nel personale, nel privato, sono corretti e al servizio degli ospiti.

E gli ospiti l’hanno convinta?

Devo dire che non mi è piaciuto Checco Zalone e nemmeno Fiorello. È stata una comicità gratuita, non mi è arrivata e non mi ha fatto ridere granchè: li ho trovati mediocri, da loro mi aspettavo di più. Ho apprezzato parecchio Drusilla Foer, che è stata una rivelazione: siamo in contatto da tanti anni e la conosco molto bene, è il personaggio di una nobildonna interpretata da un attore davvero talentuoso.

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