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Arte

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Mostre, le imperdibili del 2022: da Cartier Bresson a Canova, da Corto Maltese a Disney

C’è voglia di tornare a frequentare i luoghi della cultura e di immergersi in nuovi eventi, per nutrire la conoscenza e il desiderio di bellezza. Proviamo allora a suggerire alcune mostre imperdibili del panorama nazionale

Piccole e grandi mostre ci attendono per il 2022 tra il moderno e il contemporaneo. C’è voglia di tornare a frequentare i luoghi della cultura e di immergersi in nuovi eventi, per nutrire la conoscenza e il desiderio di bellezza. Proviamo allora a suggerire alcune mostre imperdibili del panorama nazionale.

A Venezia continua fino al 25 marzo a Palazzo Ducale la rassegna “Venetia 1600: Nascite e Rinascite”, con una originale storia della Serenissima – che compie sedici secoli di vita – scandita da crisi, rotture e rinascite attraverso l’opera degli artisti attivi in laguna nei secoli, da Carpaccio e Bellini, a Tiepolo e Guardi, ad Hayez, Pollock, Vedova, per un totale di 250 opere d’arte, manufatti antichi e documenti rari. Il percorso narrativo, ricco di curiosità anche inedite, è scandito in 12 sezioni: dalle origini della “città eletta”, all’ “Acqua Granda” del 2019 a un capitolo molto sentito e discusso, “Venezia e il futuro”.

Il 20 aprile inaugura invece l’attesa retrospettiva di Anish Kapoor, uno dei più grandi artisti viventi: maestro degli opposti e del nero assoluto, lo scultore britannico sarà omaggiato, in concomitanza con la prossima Biennale d’Arte, con un evento distribuito su due sedi, le Gallerie dell’Accademia e Palazzo Manfrin (nel sestiere Cannaregio, sede della neonata Anish Kapoor Foundation, dotata di collezione permanente). In particolare si potranno ammirare alcuni lavori site-specific e le ultime opere fortemente innovative realizzate con la nanotecnologia del carbonio.

A partire dal 2 aprile un’altra mostra veneziana promette grande suggestione: “Surrealismo e magia. La modernità incantata” alla Collezione Peggy Guggenheim, con una sessantina di opere da prestiti internazionali – dalla metafisica di De Chirico allo psicanalismo di Max Ernst alle alchimie oniriche di Leonora Carrington al misticismo di Remedios Varo – per illustrare l’interesse dei surrealisti per l’inconscio, l’irrazionale, l’esoterismo, la magia.

Milano offre un menu tanto ricco che ogni selezione pare arbitraria, perciò segnaliamo gli eventi per varietà, distinguendo tra quelli che vanno a chiudere e le mostre imminenti. Al Mudec continua fino al 13 febbraio “Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo”, un’immersione totale nel cinema d’animazione per ritornare bambini, esplorando le più celebri storie passate per i tavoli da lavoro degli studi fondati da Walt Disney con bozzetti, storyboard e studi sui personaggi della fantasia fino ad arrivare alle sorelle Elsa e Anna, protagoniste di Frozen (2013 e 2020).

disney mostra milano

 

A seguire, sempre al Mudec, inaugura il 18 febbraio “Henri Cartier Bresson. Cina 1948-49/ 1958”, con un eccezionale corpus di fotografie e documenti di archivio del fotoreporter francese: oltre cento stampe originali accompagnate da documenti della Fondazione HCB raccontano due momenti chiave della storia cinese, dalla caduta del Kuomintang e dall’istituzione del regime comunista al “Grande balzo in avanti” di Mao Zedong.

Alle Gallerie d’Italia è aperta fino al 27 marzo la grande esposizione “Sogno d’Italia da Venezia a Pompei” , dedicata al mito del Bel Paese tra ‘700 e ‘800, alla moda del viaggio in Italia come formazione dell’élite europea: sculture, dipinti, oggetti, illustrano un fenomeno che coinvolse tutti gli aristocratici del continente in un turismo ante litteram.

La bellezza femminile è protagonista a Palazzo Reale dal 23 febbraio, con la rassegna “Tiziano e l’immagine della donna”, una grande collettiva dedicata ai principali artisti veneziani del Cinquecento – Tintoretto, Tiziano, Veronese, Palma il Vecchio, Giorgione, Lotto – che hanno raffigurato l’avvenenza muliebre con circa cento opere tra dipinti, sculture, oggetti d’arte applicata, libri e grafica.

Per l’autunno due progetti interessanti ancora a Palazzo Reale: a ottobre la prima retrospettiva italiana su Max Ernst dal titolo “Bellezza e bizzarria”, un’indagine condotta attraverso duecento prestiti da musei, fondazioni e collezioni private internazionali mentre “Hieronymus Bosch e l’Europa meridionale” , da novembre, metterà a fuoco l’anti-rinascimento del pittore fiammingo, creatore di visione fantastiche, anticipatore delle istanze moderne.

Spazio alla fotografia, invece, ad Abano Terme (Padova) a Palazzo Bassi Rathgeb, fino al 5 giugno 2022: “Robert Capa. Fotografie oltre la guerra” è un progetto espositivo originale che esplora in un centinaio di scatti il rapporto di quello che fu uno dei più celebri fotoreporter di guerra con il mondo della cultura della sua epoca, lontano dal fronte dei conflitti.

Mentre a Bassano del Grappa (Vicenza) ai Musei Civici fino al 2 maggio merita una visita la mostra “Ruth Orkin – leggenda della fotografia”, unica tappa italiana di un’antologica confezionata negli USA nel centenario della morte della fotografa, fotoreporter e regista americana che crebbe nella Hollywood degli anni d’oro e lavorò per i maggiori magazine e testate internazionali come LIFE e il New York Times.

È in cantiere per la prossima primavera a Como a Villa Olmo “Astratte. Donne e pittura astratta in Italia” che presenterà le opere di una quarantina di artiste realizzate tra gli anni Trenta del Novecento e il Duemila – tra cui spiccano i nomi di Regina Cassolo Bracchi, Carla Accardi, Tilde Poli, Carol Rama, Grazia Varisco, Maria Lai, Renata Boero, Eva Sorensen. Al centro dell’attenzione la città di Como e il suo intorno culturale, in un percorso tematico che intende evidenziare la relazione tra le artiste, le opere e il territorio della città e della provincia.

canova mostra treviso

 

Dal 25 marzo il Museo Bailo di Treviso, recentemente rinnovato e ampliato con enormi investimenti, renderà omaggio a Canova nel bicentenario della morte con “L’Ottocento svelato. Da Canova al Romanticismo storico” (nella foto qui sopra)una mostra che ospiterà importanti opere del maestro di Possagno e il meglio della raccolta d’arte ottocentesca dei Civici Musei.

Per chi avesse perso la mostra su Monet di Palazzo Reale a Milano (appena conclusa), si può visitare dall’11 febbraio a GenovaMonet. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi”, che sarà aperta a Palazzo Ducale: si tratta dei dipinti che il più amato tra gli impressionisti conservò fino alla morte e che raccontano la sua intera parabola artistica. Si potranno facilmente riconoscere alcune tra le sue opere più famose, come le Ninfee (1916-19), Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905) e la sua ultima opera, Le rose (1925-1926).

A Genova è tornato Corto Maltese, l’avventuroso marinaio disegnato da Hugo Pratt, con la mostra “Da Genova ai mari del Sud” allestita nel Sottoporticato di Palazzo Ducale fino al 20 marzo: duecento pezzi originali tra tavole e acquerelli risalenti anche al più raro periodo argentino, accompagnati da un’originale multivisione, per meglio immergersi nelle storie di donne seducenti e di rivoluzionari che popolano l’immaginario del grande disegnatore veneziano.

Mentre nell’appartamento del Doge di Palazzo Ducale si possono godere ancora fino al 20 febbraio duecento opere di Escher, il maestro dei paradossi prospettici, geometrici e compositivi: un’esperienza ludica, colta e immersiva adatta a un pubblico di adulti ma anche di bambini.

L’astrattismo di Kandinskij (nella foto qui sotto) ci aspetta a Rovigo dal 26 febbraio al 26 giugno, a Palazzo Roverella, in un percorso che evidenzia le tappe principali della carriera del pittore, dagli esordi a Monaco di Baviera, al Cavaliere Azzurro, al Bauhaus, mettendo a fuoco il passaggio fondamentale dalla figurazione alla poetica astratta grazie a prestiti internazionali da istituzioni come lo State Russian Museum di San Pietroburgo.

kandinsky rovigo

 

Anche a Roma spiccano eventi di prima importanza. L’1 marzo apre alla Galleria Borghese “Guido Reni a Roma. Il Sacro e la Natura”, che mette in fila oltre trenta opere del maestro del classicismo seicentesco ricostruendone gli anni del soggiorno romano e i rapporti con la committenza.

Sempre nella capitale, nel centenario della nascita di Pasolini, la Galleria d’Arte Moderna dal 14 ottobre 2022 dedica allo scrittore e regista una mostra centrata sulla sua figura di pittore: ritratti, nature morte, paesaggi di sapore familiare e intimista, ritratti di ragazzi documentano la sperimentazione artistica di un attento e anticonvenzionale osservatore del mondo.

Fino al 27 marzo prosegue invece a Palazzo Braschi “Klimt. La Secessione in Italia”, che indaga per la prima volta il rapporto dell’artista viennese con il nostro Paese: duecento lavori prestati eccezionalmente dal Belvedere Museum di Vienna e dalla Klimt Foundation (ritratti, paesaggi, ceramiche, gioielli, sculture, design) tra cui si annoverano una cinquantina di tele firmate da Klimt, con pezzi eccellenti e un ospite d’eccezione, il “Ritratto di Signora” del 1916-17 trafugato a Piacenza nel 1997 e recuperato solo nel 2019.

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