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Accusato di tentato omicidio

“Maglia rosa”, pusher delle ciclabili: chi è il presunto aggressore dei carabinieri a Nembro

Il soprannome affibbiatogli per la velocità nel fuggire in sella alla bici. Ricercato e fermato per l'accoltellamento dei due militari in servizio, stava per scappare in treno a Parigi. Nel 2017 era evaso dal carcere

Alle forze dell’ordine, il suo profilo era noto da tempo. Qualcuno gli aveva anche affibbiato un curioso soprannome: “Maglia rosa”, il pusher delle ciclabili: veloce a distribuire la coca, ma anche a fuggire in sella alla sua bici da corsa.

M.A., classe ’85, marocchino, è il presunto aggressore dei carabinieri della stazione di Albino, accoltellati la sera del 3 febbraio a Nembro durante un servizio antidroga. È stato intercettato a Bardonecchia, in Piemonte, mentre tentava di fuggire in Francia. Ora dovrà rispondere di tentato omicidio.

Un curriculum criminale di tutto rispetto, quello di “Maglia rosa”: diverse detenzioni nelle carceri italiane e pure un’evasione, nel 2017. Con precedenti per droga, lesioni e resistenza.

Formalmente residente in Brianza, nell’ultimo periodo viveva a Pradalunga. Nell’ottobre del 2020, era stato fermato dalla polizia locale dell’Unione Insieme sul Serio. Gli agenti avevano perquisito la sua abitazione, non senza difficoltà. “Maglia rosa” si era barricato in casa, rendendo necessario l’abbattimento di una porta blindata. Una volta entrati, gli agenti, con l’aiuto dell’unità cinofila, avevano recuperato 60 grammi di cocaina gettati nello scarico del wc e del lavandino. Il resto era andato perduto nelle fognature. In casa, erano stati anche rinvenuti diversi cellulari e del materiale da scasso.

Questa volta, il pusher delle ciclabili è stato braccato dai carabinieri – uno di 24, l’altro di 26 anni – sempre in sella alla sua bici, durante un’operazione antidroga pianificata dal Comando provinciale. I militari, in borghese, quando lo hanno accerchiato in un sottopassaggio sono stati raggiunti dalla lama del suo coltello: il primo è stato ferito al bicipite, il collega al torace. Subito soccorsi dagli altri carabinieri, sono stati portati in ambulanza all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo: il più giovane è stato dimesso la sera stessa con 30 giorni di prognosi, il secondo è stato operato ed è ancora ricoverato.

Essendo un volto noto nel giro dello spaccio, i militari sapevano chi cercare. In un primo momento, le ricerche si sono concentrate nelle aree limitrofe a quelle del fatto, con l’impiego di oltre 20 pattuglie dell’Arma, supportate anche da numerosi colleghi liberi dal servizio.

Seguendo il tracciamento dell’utenza cellulare, è stato possibile localizzare il 36enne al confine con la Francia. Precisamente al valico di Bardonecchia, dove stava per lasciare il Paese su un treno diretto a Parigi. Controllato a Modane dalla Polizia francese, è riuscito ad eludere la sorveglianza dei gendarmi dandosi nuovamente alla fuga, facendo ritorno verso il territorio italiano, dove è puntualmente riapparso il segnale del suo telefono.

I Militari del Nucleo Investigativo di Bergamo, coadiuvati dai colleghi del luogo, hanno quindi esteso le ricerche nelle aree montane vicine a Bardonecchia, rintracciando e bloccando “Maglia rosa” prima che riuscisse a valicare di nuovo la frontiera con la Francia. Nascosto nel buio a ridosso di un pilone dell’autostrada, è stato preso in custodia senza che potesse opporre resistenza.

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