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L'idea

Upper Town, gioco da tavolo ambientato in Città Alta: raccolta fondi per realizzarlo fotogallery

L'ideatore è Stefano Salvi, 35enne originario di Berbenno che nella vita fa lo sviluppatore web: "Dedicato alle famiglie, unisce divertimento e un po' cultura sulla nostra città"

Bergamo. Un po’ divertimento, un po’ strumento educativo e culturale sui principali punti di interesse di Città Alta: Upper Town, per ora, è solo un prototipo fatto in casa di quello che vorrebbe diventare a tutti gli effetti un gioco in scatola per tutta la famiglia, ma già dalle premesse è sulla buona strada per diventare un nuovo “must” nelle serate tra amici.

L’idea è di Stefano Salvi, 35enne originario di Berbenno che da qualche anno si è trasferito in città e che nella vita lavora come sviluppatore web di applicazioni e siti: da buon appassionato di giochi in scatola, dai più classici Risiko e Monopoly ai più particolari come Dixit, ha deciso di dedicare il proprio tempo libero alla creazione di un gioco interamente dedicato alla zona più iconica della città di Bergamo.

“È il primo gioco che sviluppo – racconta Salvi – Ho iniziato a lavorarci a gennaio 2021, quando un po’ come tutti ero costretto in casa e avevo un po’ più di tempo. Un progetto che ho portato avanti in autonomia, dalla creazione al pc delle prime bozze al design della plancia di gioco, dalla ricerca della mappa di città alta alla localizzazione dei luoghi più interessanti, dalla realizzazione delle carte a tutti i tasselli del gioco. Da lì è nato poi il prototipo vero e proprio col quale ho fatto diversi play test con amici e parenti per capire se le meccaniche pensate funzionassero  e se non ci fossero incongruenze nel regolamento”.

Per fare il prossimo passo, il gioco ha bisogno di trovare finanziamenti: per questo da un paio di giorni è stata lanciata online una campagna di crowdfunding, sulla piattaforma specializzata Gofundme, con il primo obiettivo di arrivare a quota tremila euro. 

“Negli ultimi mesi ho contattato diversi editori e associazioni locali per proporre la mia idea – continua Salvi – La campagna serve per partire con lo sviluppo definitivo della parte grafica, ma è solo un primo step perchè probabilmente con quella cifra non si copriranno nemmeno tutti i costi necessari. Poi ci sarà bisogno di produrre in serie e distribuire: senza un’alternativa proverò a procedere in autonomia”.

Upper Town, un gioco da tavolo su città alta

Ma come si svolge, in breve, Upper Town? 

Per precisa volontà del suo ideatore, non è solo un gioco da tavolo perchè sullo sfondo (ma nemmeno troppo) c’è una chiara vocazione culturale che punta, sfruttando il carattere ludico, alla diffusione di una cultura di base sui principali luoghi di città alta.

Il gioco si svolge su una plancia che ne riproduce, in scala, esattamente la cartina e cinque macro categorie: torri, forti e baluardi identificati col colore giallo, i parchi in verde, le piazze in blu, cultura e istruzione in arancione, i luoghi di culto in viola.

I giocatori, da 3 a 5, hanno a disposizione due mazzi di carte (denominati “fortezza” e “tesoro”) dai quali pescare 70 luoghi, con tanto di descrizione e spiegazione culturale concordata con una guida della città, o elementi utili a rallentare l’avanzata degli avversari o favorire la propria.

Tre le fasi di gioco per ogni turno: la pescata della carta, la giocata della stessa e il movimento della pedina sulla plancia.

“All’inizio della partita – spiega l’ideatore – viene assegnata una missione, che corrisponde a un luogo di città alta: partendo da un luogo specifico, ci si deve muovere in direzione dell’obiettivo, cercando di conquistarlo. Al termine della partita vince chi avrà ottenuto più punti in base a luoghi raggiunti, fortezze acquistate, punti salute o gemme conservate”.

Upper Town, un gioco da tavolo su città alta

Variabile da non sottovalutare durante lo svolgimento del gioco è l’alternanza tra giorno e notte, dettata dal campanone, che, come una volta, stabilisce apertura e chiusura delle porte di accesso e che regola alcuni movimenti durante la partita.

“La speranza è che il gioco possa attirare l’attenzione – conclude Salvi – L’obiettivo è si far divertire, avendo come target le famiglie, ma anche fare un po’ di cultura sulla nostra città, attesa a proposito da un appuntamento importantissimo nel 2023”.

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