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L'intervista

Valentina Giacinti, dalla Valcavallina al Milan: ora la Fiorentina, ma “sempre all’attacco”

L’attaccante bergamasca ha già lasciato il segno alla prima da titolare in maglia viola: "Adesso il mio obiettivo è fare un bell’Europeo e ottenere la qualificazione al mondiale"

La nonna le regalava le bambole, lei staccava loro le teste e le prendeva a calci. Una passione, quella di Valentina Giacinti per il calcio, che nasce con lei e che la sta portando molto lontano.

Originaria di Borgo di Terzo, inizia a giocare nella scuola calcio dell’Entratico, con i maschi, per poi passare prima all’Atalanta Femminile – esordendo in serie A all’età di 16 anni – e in seguito al Napoli, sempre nella massima serie.

È il 2013, Valentina ha 19 anni e la vita le propone un’esperienza all’estero: con la valigia carica di sogni, parte alla volta di Seattle. In estate torna in Italia e veste la maglia del Mozzanica fino al 2017, quando firma con il Brescia. Dopo una stagione straordinaria, si trasferisce al Milan. La sua carriera è costellata di chiamate in Nazionale – dalle giovanili alla maggiore – e racconta di un grande talento.

Dopo l’accordo del gennaio 2022 per un prestito secco di sei mesi alla Fiorentina, l’attaccante bergamasca ha già lasciato il segno alla prima da titolare in maglia viola.

La notizia della sua possibile separazione temporanea con il Milan ha destato da subito l’interesse di molte squadre: cosa, più di tutto, le ha fatto scegliere la Fiorentina?

È stata Patrizia Panico a farmi scegliere questa squadra, la sua presenza sulla panchina è stata decisiva. Lei è il mio modello femminile sin da quando ero piccola: la seguivo sempre. Dopo la mia prima panchina con il Milan, proprio a Firenze, mi ha guardata negli occhi ed ha subito capito come stavo. Appena è uscita la notizia del mio possibile prestito, mi ha contattata. Per questo sono arrivata qui.

Se potesse, cosa le “ruberebbe”?

Le ruberei sicuramente l’intelligenza calcistica e il carattere. È stata una grandissima giocatrice e da allenatrice ci trasmette davvero molto. I suoi consigli sono preziosi; lavorare con lei è motivante.

La coppia d’attacco Giacinti-Sabatino ha abituato bene molti tifosi e conta numeri importanti nelle passate stagioni con Brescia e Milan: siete pronte per ripetervi?

Sì, con Daniela c’è un bel feeling. Sappiamo di avere caratteristiche completamente differenti ed è proprio questo che ci rende una coppia forte e decisiva. Credo che sia importante, per una squadra, avere punte con qualità eterogenee: la diversità non è che un punto di forza e noi, anche grazie alle esperienze condivise, abbiamo imparato a conoscerti e capirci, ottenendo così ottimi risultati.

Sabato 22 gennaio, la sua seconda partita con la maglia della Fiorentina, esordio da titolare contro la Juventus. Al minuto 14, il suo primo goal in viola ha aperto la sfida che ha definito un “mezzo miracolo sportivo”…

Lo è stato. Fare risultato fuori casa non è mai semplice, a maggior ragione se dall’altra parte c’è una squadra come la Juventus. Siamo riuscite a pareggiare contro le bianconere, protagoniste di una striscia positiva di ben 36 vittorie consecutive. Inoltre, noi venivamo da una sconfitta pesante contro il Sassuolo, quindi vale ancora di più. Abbiamo tirato fuori il carattere: è un pareggio da grande squadra.

Dopo la liberazione del goal, un’esultanza memorabile

Dopo aver mostrato la maglia, mi è venuto spontaneo andare da coach Panico perché ho percepito la sua fiducia e la sua comprensione mi ha dato forza. Per questo sono corsa ad abbracciarla, per ringraziarla. Il mio goal è anche un po’ suo.

Ha ricevuto offerte anche da club stranieri, ma il suo presente continua a parlare italiano. E il suo futuro?

Il mio futuro dipenderà molto dalle scelte che prenderò dopo l’Europeo: dovrò capire qual è la strada giusta per me. Ancora non so cosa farò, né se nel mio futuro ci saranno il Milan, la Fiorentina o un club straniero. Non mi precludo alcuna possibilità, lascerò che sia il tempo a decidere per me.

A proposito di impegni con la nazionale: il “sogno azzurro” vi sta regalando emozioni sempre più intense. Quali sono i suoi propositi con la maglia dell’Italia?

Come prima cosa, sicuramente vorrei fare un bell’Europeo e ottenere la qualificazione al mondiale. Ci sarà tempo per pensare a tutto, prima mi concentro su quest’estate.

Per quanto gli impegni possano tenerla lontana da Bergamo, ama tornare a casa: come definirebbe il legame con la sua città?

Assolutamente sì, io sono innamorata di Bergamo. Quando torno vado spesso in centro e non manco di concedermi una passeggiata in Città Alta, il mio posto preferito. È un legame forte e indissolubile quello che mi lega alla mia città. Inoltre, anche da lontana, porto Bergamo con me ogni giorno: non c’è frase in cui io non inserisca il “pota”. E, ovviamente, cucino di frequente la polenta… Anche a Firenze!

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