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Il dossier

Capitale della cultura: Bergamo e Brescia vogliono brillare con “La città illuminata”

Un ventaglio di iniziative ricco e variegato, studiato per garantire sia al cittadino che al turista una visione inclusiva della città e della periferia

Bergamo. Entra nel vivo il dossier “La Città Illuminata”. Presentato in grande stile, con un parterre di autorità del mondo della politica e della cultura, il progetto che vede Bergamo e Brescia Capitale della Cultura nel 2023 ha cominciato a prendere forma. A fare gli onori di casa il sindaco Giorgio Gori, l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti e Stefano Baia Curioni, vicepresidente Ask Bocconi e responsabile del progetto.

Dopo aver brevemente illustrato le quattro macro aree che vanno a comporre il dossier, la Cultura come Cura, la Città Natura, la Città dei Tesori Nascosti e la Città che Inventa, e a ribadire gli intenti progettuali volti ad accrescere il già grande valore dei due territori, l’attenzione si è spostata sul contenuto del palinsesto. Un ventaglio davvero ricco e variegato, studiato con la chiara intenzione di garantire sia al cittadino che al turista una visione inclusiva della città e della periferia, dando loro la possibilità di scoprire territori e storia, declinando così la cultura in tutte le sue sfaccettature, mettendola al servizio del vivere comune.

A dare il benvenuto alle tante autorità amministrative, civili e religiose presenti al Teatro Sociale di Città Alta, in occasione della conferenza di presentazione del dossier Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2023, ci ha pensato il sindaco Giorgio Gori: “A ringraziare i tanti presenti, le autorità e i cittadini, questa sera, in veste speciale di conduttori della serata, saremo io e Nadia Ghisalberti, assessore alla Cultura. Ci tengo a specificare che, questa sera non presentiamo un dossier di candidatura a Capitale della Cultura, ma lo ufficializziamo perché siamo stati designati direttamente dal Parlamento. Una nomina che ci onora e che è giunta a luglio 2020 dopo che io e il sindaco Emilio Del Bono abbiamo chiesto al Ministro Franceschini di sostenere la candidatura delle città che rappresentiamo. Nessuno infatti vuole e deve dimenticare il senso della nostra scelta, quello di dare un segnale forte e chiaro di ripresa, che gridasse a tutti la volontà delle nostre terre di riprenderci dalla pandemia e rimetterci in piedi. Dare e farci dare fiducia è stato infatti il primo passo per segnare, tracciare la strada che oggi ci ha portato qui a raccontarvi, con grande piacere, i grandi passi fatti per far sì che Bergamo e Brescia brillino di una luce sola nel 2023. Per questo, vi proponiamo un calendario di iniziative e di eventi dove la cultura è chiaramente raccontata ed espressa in ogni sua sfaccettatura, dalla sua accezione più classica a quella più variegata. Cultura come crescita, come educazione, formazione, come connotazione scientifica. Cultura come comprensione della complessità del mondo, come emancipazione, come crescita economica”.

Il sindaco ha poi passato la parola all’assessore Ghisalberti che, tendendo virtualmente la mano alla sua pari ruolo bresciana Laura Castelletti, ha rimarcato, ancora una volta, il lavoro fatto insieme, costruito su un’unità d’intenti efficace e proficua: “Io e Laura ci siamo guardate negli occhi e ci siamo chieste da che punto saremmo dovute partire per cominciare ad imbastire un progetto capace di fare di due città, una sola. Ci siamo interrogate su quale fosse il metodo migliore per trasmettere ai territori l’idea e l’ideale di una progettazione partecipata, per consentire una crescita comune. Siamo partite interrogando le nostre rispettive realtà, raccogliendo ben 740  visioni e ascoltando 300 partners. Al 31 gennaio erano già 500 i progetti raccolti grazie alla viva partecipazione e alla solerte risposta che abbiamo ottenuto dalle associazioni. Nel dossier che vi andiamo raccontando, che non è certo un punto di arrivo ma solo di partenza, ci sono solo il 10% dei progetti che intendiamo portare avanti, quelli più avanti dal punto di vista della realizzazione. Certo, come detto, non ci fermiamo qui. Questa è e deve essere una vetrina nazionale e internazionale, per consentire a Bergamo e a Brescia di diventare una sola, grande e unica capitale della cultura”.

Concetti che, poi, sono stati ripresi dal dialogo a due tra il sindaco Gori e il collega Del Bono che ha consentito, ai presenti, di snocciolare alcuni dei concetti fondamentali sottesi alla preparazione del dossier.

“Ci interessa moltissimo – ha continuato Gori-, raccontare, attraverso le pagine del dossier di una cultura come veicolo di cura, di rilancio, di socializzazione, di promozione e di accrescimento umano e professionale. Una cultura del lavoro che diventa operosità, del fare industria, dell’impresa, dello specializzarsi, dell’imporsi sui mercati, che sappia anche valorizzare le radici valoriali delle nostre città”.

La buona riuscita del documento è stata garantita anche e soprattutto da una base culturale pregnante sul nostro territorio che è quella legata al cristianesimo sociale: “Certamente un grazie va alle tante, tantissime forme di associazionismo e volontariato presenti sul nostro territorio e su quello bresciano, senza le quali, tutto questo, non sarebbe nemmeno immaginabile. E’ anche grazie a loro che oggi affrontiamo, in parallelo rispetto al concetto di cultura, la sfida con l’ambiente per rendere le nostre città delle città sostenibili, per modificare il concetto di mobilità, per valorizzare il rapporto tra città costruita e natura e per promuovere la ricchezza, il patrimonio culturale tangibile e immateriale”.

Il tutto all’insegna del motto “Crescere Insieme“: “Quello che chiediamo alla cultura è di fare da veicolo, da volano per consentire ai nostri territori di realizzarsi come una grande area metropolitana possibile, futura, capace di unire e di consentire a Bergamo e Brescia di diventare meta di turismo nazionale e internazionale”.

Insomma, quella che ci attende, come ha sottolineato Stefano Baia Curioni, presidente di Ask Bocconi e curatore del progetto, è una grande festa: “Quella che si va delineando è una cosa felice, la festa del pensiero, delle arti, delle identità, dell’orgoglio di appartenere a una città e della voglia di vivere in libertà. Deve essere una festa vera, con tanta gente. Deve essere una tavola imbandita, capace di mettere insieme tanti mondi e tante cose. Questo progetto è una festa di cui si parlerà a lungo perchè vuole lasciare delle legacy, delle eredità permanenti alle nuove generazioni”.

bergamo e brescia capitali della cultura

Una biglietteria unica

Tra i progetti abilitanti che faranno da ponte tra le due città, cercando di uniformare le modalità di accesso e di fruizione dei tanti eventi, ci sono quelli relativi al coordinamento del sistema di biglietteria che, per quanto riguarda Bergamo, sarà unica. Sul territorio cittadino e provinciale si troveranno infatti svariati point per potersi garantire l’accesso alle iniziative previste. Non solo: i cittadini potranno usufruire di una piattaforma di eventi online e di una mobilità dedicata. Dal punto di vista culturale sono inoltre previsti progetti integrati per gli studenti delle scuole primarie, secondarie e per gli universitari e l’introduzione della carta d’identità culturale per le scuole elementari. Sarà inoltre creato un protocollo integrato per la formazione dei volontari.

La Cultura come Cura

La prima dimensione delle quattro aree che compongono il dossier accetta  la sfida di far rivivere, nella memoria collettiva, i drammatici mesi legati alla pandemia attraverso due interventi davvero significativi: a Bergamo, l’allargamento del Bosco della Memoria, collocato nel grande parco urbano che affianca l’ospedale Papa Giovanni XXIII, diventato, dal 18 marzo 2021 il luogo simbolo della tragedia. A Brescia verrà invece realizzato un memoriale dedicato alle vittime della città attraverso l’installazione di una particolare illuminazione e di un luogo di sosta e di meditazione dello storico gasometro costruito a cavallo tra le due Guerre.

Sempre con lo scopo di mettere in scena una narrazione accorata e multidisciplinare della pandemia, intesa come arte terapeutica, il dossier prevede un progetto con le Case cincondariali. Si tratta di un’iniziativa condivisa tra i due istituti penitenziari che prevede una ricca offerta basata su progetti consolidati, sviluppati con una fitta rete di associazioni locali. L’intento è valorizzare il teatro del carcere, i laboratori di scrittura e di cucina, le visite guidate in collaborazione con i musei e le gallerie d’arte, la partnership con gli istituti professionali.

Cultura come medicina, nella sua accezione scientifica, è il concetto che domina nel Progetto Casa Alzheimer, realizzato dalla Fondazione Carisma, che prevede la creazione di 100 posti letto per persone affette dalla malattia. A queste verrà data la possibilità di affrontare un percorso di cura alternativo attraverso la fruizione di opere d’arte. Sulla falsa riga di questa iniziativa anche quella portata avanti dall’Accademia Carrara rispetto ai malati di Parkinson.

La Gamec metterà poi in campo risorse per un progetto volto all’inclusione sociale e culturale di 200 famiglie considerate in povertà, mentre il progetto The Blank Educational consentirà una maggiore accessibilità e fruizione del nostro patrimonio artistico ai cittadini affetti da sordità, con iniziative rivolte, in particolare, ai giovani per aiutarli ad inserirsi nel mondo del lavoro. E ancora,  “Il Mantello di Arlecchino”, l’implemento della rete bibliotecaria con lo scopo di portare la lettura anche nei centri anziani, nelle carceri e, in generale, nei luoghi della fragilità. Ci sarà spazio anche per StreetArtball Project, progetto che che fa dello sport un veicolo di cura e che consentirà di individuare, riqualificare ed utilizzare i tanti campi da basket presenti sul nostro territorio.

La Città Natura

Tra i progetti più interessanti della macro area Città Natura c’è certamente la valorizzazione del territorio attraverso la creazione di due cammini che collegheranno le città. Per quanto riguarda Bergamo, si tratterà di un Cammino Alto con una proposta congiunta tra Cai di Bergamo e Cai di Brescia e di un Cammino Basso, lungo 120 chilometri, che attraverserà la nostra provincia passando dalla Val Cavallina, dal Sebino e dal lago fino a varcarne i confini. Il tutto all’insegna del concetto di turismo slow, volto alla possibilità di godere delle bellezze del territorio con un occhio particolare alla tradizione enogastronomica. Accanto ai Cammini, anche il Landscape Festival che sbarcherà a Brescia. Le Piazze Verdi, come ha sottolineato Vittorio Rodeschini, presidente de “I Maestri del Paesaggio”,”hanno lo scopo di portare in piazza il tema centrale della cultura, quello del paesaggio inteso come elemento fondante la nazione, la collettività. Per questa ragione sono previste Green Square in Piazza Vecchia e installazioni diffuse tra la nostra città e Brescia”. Un altro progetto particolarissimo è legato poi alla scoperta del mondo delle api: “Bergamo e Brescia amiche delle api” per promuovere l’apicultura urbana e la creazione di corridoi di fiori di api. Un progetto ideato da Coldiretti. E, ancora, sentieri creativi allestiti da giovani, attraverso la realizzazione di  installazioni in montagna.

La Città dei Tesori Nascosti

La scoperta dei tesori e delle bellezze storiche della nostra città si snoda attraverso l’istituzione di 5 itinerari divisi tra panoramico, Antica via per Venezia, Piazze di Bergamo, dei Chiostri e del Cardo Massimo Romano. Fiore all’occhiello degli itinerari, il Passaggio alla Cannoniera e il Miglio della bellezza.

Il primo prevede la realizzazione di un percorso pedonale di collegamento tra via Tre Armi e la Porta della Sortita che rappresenta il primo varco sull’antica cannoniera di San Giovanni. Il secondo, invece, conduce alla scoperta dei tesori della nostra città attraverso un tragitto di poco più di 1,6 chilometri, circa una ventina di minuti, che immerge il visitatore nel contesto medioevale e rinascimentale della città.

La ciclovia

Insieme al Cammino, una delle progettazioni di più ampio respiro, è rappresentata dalla Ciclovia che collegherà le due città toccando il lago d’Iseo, centri storici, borghi, beni di interesse storico e culturale. Accanto a quello principale, di 75 chilometri, si snoderanno una serie di percorsi ad anello volti a far conoscere il territorio, grazie anche all’attivazione di 24 stazioni dedicate ad iniziative artistiche e culturali. Il macro progetto, dedicato alla mobilità dolce, è stato possibile grazie al contributo e al lavoro in sinergia delle amministrazioni comunali, della Regione Lombardia, delle Soprintendenze di Archeologia, di 27 comuni e del Plis, insieme a moltissime associazioni.

“Di Famiglia in Famiglia”

Una serie di percorsi esperienziali volti al rilancio della cultura cittadina e provinciale: questa la sostanza del grande progetto che vede lavorare, ancora una volta in team, la città di Bergamo e 22 comuni. I percorsi saranno legati a borghi, castelli, palazzi, dimore storiche e fortificazioni le cui vicende sono connesse a quelle delle famiglie e delle signorie bergamasche dal XIII al XIX secolo.

La stagione delle mostre, dei teatri e dei festival – Ad impreziosire il dossier, poi, l’unità d’intenti che ha consentito a teatri e musei, chiamati in causa ciascuni con le proprie specificità, di lavorare insieme dando vita ad un anno pregno d’interesse. Nel contesto delle Grandi Mostre spiccano certamente quella sul Melodramma che verterà sul rapporto tra Heyez e Verdi e quella sul Cecco del Caravaggio, la prima esposizione dedicata al miglior allievo del Merisi. Spazio anche al Festival Pianistico Internazionale, al festival degli organi antichi, all’opera e al jazz.

Il tutto senza dimenticare i ruoli da protagonista che giocheranno la Gamec, con le sue mostre dedicate a Suter e Whiteread, e al Teatro Donizetti che, nel suo concept by Night, allestirà un evento interamente dedicato alla figura dello stesso, evento durante il quale, dal pomeriggio a notte fonda, i palazzi, le piazze e i monumenti della città verranno animati da quasi 100 eventi tra concerti, spettacoli, proiezioni e momenti teatrali, coinvolgendo più di 500 artisti. Il Donizetti Festival, come sottolineato dal suo direttore artistico Francesco Micheli, metterà in scena “Il Diluvio”  e una creazione contemporanea, dedicata ad un pubblico giovane e realizzata con un linguaggio musicale moderno.

La Città che Inventa

Tra le produzioni contemporanee spicca la Festa della Luce, un progetto legato all’installazione di interventi di illuminazione artistica e urbana che si pone come metafora del clima innovativo e come uno degli eventi bandiera di Bergamo e Brescia Capitale della Cultura.

Il concetto di città illuminata arriverà poi a toccare anche le piazze, in particolare piazza della Libertà, che prenderà vita nuova grazie alla scommessa di portare l’arte nei luoghi della collettività. Luce che si rifletterà anche nel campo della fotografia con un grande progetto che farà da ponte tra Bergamo e Brescia, organizzato dalla Fondazione Sestini.

 

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