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Il monologo

Sanremo, Lorena Cesarini contro il razzismo: “Ho scoperto qui che per qualcuno non sono italiana ma nera”

L'attrice italiana, nata a Dakar e cresciuta a Roma, denuncia offese a sfondo razziale sui social dopo l'annuncio della sua presenza al Festival: "Il colore della mia pelle è un problema per loro"

Dopo l’esibizione dell’esordiente Sangiovanni che apre la seconda serata del 72esimo Festival di Sanremo, arriva sul palco dell’Ariston la co-conduttrice Lorena Cesarini, attrice nativa di Dakar e cresciuta a Roma.

È visibilmente emozionata e Amadeus le concede uno spazio importante.

Lorena si presenta brevemente, affermando di avere “una vita abbastanza tranquilla, come tante ragazze italiane”.

Ed è con queste parole che ha inizio un monologo tanto commovente, quanto sempre attuale, su razzismo e bullismo: “A Sanremo, all’età di 34 anni – spiega –, scopro che non è vero che sono una ragazza italiana come tante. Io resto nera. Fino ad oggi nessuno aveva sentito l’urgenza di dirmelo. Invece, appena Ama ha annunciato la mia presenza al Tg1, certe persone l’hanno sentita. Il colore della mia pelle è un problema per loro”.

Parole seguite dalla lettura di una carrellata di alcuni commenti spregiativi ricevuti.

Con la voce tremante e gli occhi lucidi, afferra poi un libro: si tratta di “Il razzismo spiegato a mia figlia” di Tahar Ben Jelloun.

Lo apre, respira profondamente e ne legge alcuni passaggi. Tra gli applausi e i commenti incoraggianti del pubblico, conclude: “La cosa per me più importante è la libertà dagli insulti, dalle frasi fatte, dai giudizi. Io, come Meriem, mi auguro di non perdere mai la curiosità sugli esseri umani: questo mi rende libera e più matura di molti altri adulti”.

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