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Atto vandalico

Sfregiate le lapidi di 12 defunti della Repubblica Sociale al cimitero di Bergamo fotogallery

I custodi si sono accorti domenica: non si sa se i responsabili abbiano agito di giorno o durante la notte. Il Comune ha sporto denuncia, sopralluoghi di Polizia Locale e Digos

Bergamo. Sfregiate le lapidi dei defunti della Rsi, la Repubblica Sociale Italiana, al cimitero di Bergamo. Su una quarantina di sepolture, sono 12 quelle con la fotografia danneggiata, probabilmente con un martelletto o un oggetto acuminato.

I campi dedicati ai caduti della Seconda Guerra Mondiale al Monumentale sono tre. Si trovano accanto al forno crematorio: c’è quello dei partigiani, quello dei morti della Rsi e uno dove riposano i soldati. Sono tutti vicini, nonostante siano separati e la collocazione è stata voluta così, in segno di distensione, di pacificazione.

I custodi del cimitero sono stati avvertiti dell’atto vandalico domenica mattina, ma non è chiaro quando sia avvenuto il fatto. “Escludo che qualcuno sia entrato di notte – dichiara l’assessore ai Servizi cimiteriali del Comune Giacomo Angeloni -. La domenica abbiamo solamente due custodi a vigilare ed è probabile che i vandali abbiano agito nel corso della mattinata”.

Ma potrebbe anche trattarsi di un’intrusione notturna, dato che i cancelli che delimitano alcune aree del perimetro del cimitero non sono molto alte e possono essere facilmente scavalcabili.

Un primo sopralluogo da parte della Polizia Locale di Bergamo è avvenuto già nella giornata di domenica e lunedì mattina è arrivata anche una pattuglia della Digos della questura. Il Comune ha sporto denuncia per atti vandalici e le indagini per risalire ai responsabili sono in corso.

L’assessore Angeloni esprime la sua condanna per il fatto: “È un gesto deplorevole. I morti devono essere rispettati al netto della loro esistenza, di quanto hanno fatto in vita”.

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Andrea Tremaglia è d’accordo con l’assessore: “Vista la natura dell’atto vandalico e dei defunti presi di mira è lecito pensare alla matrice ideologica. Spiace anche di più, quindi, perché i morti vanno rispettati sempre e a prescindere. Mi auguro che quanto accaduto sia un episodio, l’opera di qualche cretino e non un’azione organizzata. Poi sulla storia e sul passato ognuno fa le sue riflessioni e i suoi approfondimenti ed è giusto che ciascuno abbia la propria idea. Ma che i morti, tutti quanti, riposino in pace”.

Tremaglia lunedì mattina ha depositato un’interrogazione chiedendo “se ci siano rivendicazioni o indicazioni circa i responsabili dell’atto e come si intende intervenire sia rispetto agli eventuali responsabili che relativamente allo stato delle lapidi”.

 

 

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