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Il caso

Valli bergamasche, servizio di trasporto pubblico efficace? “Mancano i fondi”

L’Agenzia di TPL, nel comunicare la ripresa del trasporto pubblico festivo nelle valli bergamasche per domenica 30 gennaio, ribadisce la scelta della sospensione festiva fatta per contenere i disservizi per lavoratori e studenti

San Pellegrino Terme. A partire da domenica 30 gennaio, il servizio di trasporto pubblico nelle valli bergamasche riprenderà a pieno regime. Dopo l’incontro di giovedì 27 gennaio, tra i rappresentati dell’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale di Bergamo e le Comunità Montane di Valle Brembana, Valle Seriana e Valle Imagna, l’Agenzia TPL di Bergamo comunica ufficialmente il ripristino delle corse festive, dopo la sospensione di domenica 16 e 23 gennaio.

Corse che riguardano le seguenti linee: Bergamo-Boario, Bergamo-Sarnico, Bergamo-Clusone, Clusone-Valbondione, Clusone-Schilpario, Funivia Albino-Selvino, Bergamo-Piazza Brembana, Bergamo – S. Omobono.

“La sospensione era stata decisa lo scorso 16 gennaio – ribadisce l’Agenzia TPL in una nota – a fronte dell’aggravarsi della situazione epidemiologica che ha pesantemente ridotto la disponibilità del personale viaggiante con assenze tra gli autisti del 15% – 20% (con punte di 22%), decisamente superiori alla normale quota 8%-10%”. Una sospensione che, secondo l’azienda, ha permesso di evitare disagi durante la settimana a lavoratori e studenti”.

In merito poi alla “querelle” con alcuni rappresentanti delle amministrazioni comunali e sovracomunali, l’Agenzia precisa che le “pressioni” esterne a poco sono servite per il ripristino del servizio e che, anzi, l’impegno mostrato potrà tornare utile per reperire ulteriori fondi utili al mantenimento dello stesso. “Agenzia TPL – continua la nota – vuole sottolineare che il ripristino delle corse è merito soltanto dell’impegno e della disponibilità delle persone e delle istituzioni, non certo di “pressioni” esterne al lavoro incessante di Agenzia e di tutti i fornitori del servizio. Agenzia TPL coglie l’occasione per ricordare, in particolare agli attori politici ed istituzionali che hanno raccolto in questi giorni, giustamente, la protesta dei cittadini delle valli per la temporanea sospensione del servizio in questo frangente emergenziale, quanto già fortemente sottolineato con una lettera del settembre scorso indirizzata agli enti sovralocali cioè la mancanza dei fondi necessari a garantire un servizio di trasporto pubblico efficace”.

Una problematica portata alla luce proprio il 7 settembre scorso, con una lettera indirizzata al Ministero delle Infrastrutture, a Regione, Provincia e a tutti i comuni della Bergamasca. Nel documento, l’Agenzia TPL sottolinea come siano necessari almeno 5 milioni di euro ogni anno per non far collassare il servizio (coperto in parte dai biglietti venduti, ma per il 60% dai contributi statali). Una situazione diventata ancor più problematica a causa dell’emergenza sanitaria.

“Invitiamo caldamente a prendere visione di tale lettera e a veicolarla – continua la nota – nei canali ritenuti più idonei, continuando in tal modo a dimostrare quella particolare attenzione al trasporto pubblico locale che emerge dai recenti articoli di stampa, al fine di poter attirare sul territorio bergamasco i fondi strutturali necessari a garantire un servizio efficiente e in grado di far fronte anche alle emergenze che stiamo vivendo”.

Soddisfatto della soluzione positiva per la vicenda Jonathan Lobati, presidente della Comunità Montana Valle Brembana, che si dice disponibile nell’affrontare anche la questione dei fondi: “il trasporto pubblico è fondamentale per i territori di montagna. Abbiamo già mostrato il nostro pieno sostegno all’agenzia, diamo massima disponibilità anche nel riparlare della questione-fondi”.

“La ripresa del servizio festivo è un’ottima notizia – commenta Vittorio Milesi, vicesindaco di San Pellegrino (che aveva sollevato la questione) – a me interessa il risultato, rimane evidente però che c’è stato un disservizio che non ammette giustificazioni. L’assenza di autisti è un tema, la mancanza di fondi un altro. L’agenzia è chiamata a garantire il servizio pubblico, i sindaci sollevano le esigenze dei propri cittadini. Ognuno deve trovare soluzioni adeguate ai propri problemi”.

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