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Teatro

“Sono Stato”: a Mozzo l’elegia per Paolo Borsellino col Teatro Minimo

Sono Stato è la testimonianza viva di cosa significhi essere uomo di Stato, capace di anteporre gli interessi degli altri ai suoi, fino a sacrificare la propria vita.

Mozzo. Venerdì 28  (alle 20.45) al Teatro Oratorio di Mozzo va in scena “Sono Stato” del Teatro Minimo, un’elegia dedicata a Paolo Borsellino.

Estate del ’92: il giudice Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta trovano la morte in via D’Amelio, a Palermo, vittime di un attentato compiuto dalla mafia. Solo due mesi prima, la stessa fine era toccata al suo amico e compagno di tante indagini, Giovanni Falcone, a sua moglie e agli uomini della sua scorta.

Sono passati ormai trent’anni: Paolo e Giovanni non se ne sono mai andati, anzi, sono rimasti a illuminare la strada delle nostre coscienze.

Sono Stato vuole essere un omaggio a entrambi, nonostante questa pièce si concentri sulla figura di Borsellino. A lui è toccato incontrare la morte due volte: il 23 maggio nel momento in cui ha tenuto nelle sue braccia fino all’ultimo respiro l’amico Giovanni, e il 19 luglio quando l’ultimo respiro lo ha esalato lui.

Sono Stato non è un ricordo di avvenimenti declinati al passato prossimo. Sono Stato è la testimonianza viva di cosa significhi essere uomo di Stato, capace di anteporre gli interessi degli altri ai suoi, fino a sacrificare la propria vita.

Sono Stato non è solo uno sguardo di ammirazione a un uomo di Stato, ma è anche un importante invito a mettersi in gioco in ogni momento e fare la propria parte: così da essere per gli altri e con gli altri, comunità, Stato.

Testo e interpretazione di Giovanni Soldani; coordinamento tecnico di Diego Bergamini; musiche di scena di Francesco Maffeis. Regia di Umberto Zanoletti.

TEATRO MINIMO viene fondato ad Ardesio nel 1994 su iniziativa di Umberto Zanoletti, diplomato in Regia teatrale alla Scuola di Specializzazione in Comunicazioni Sociali dell’Università Cattolica di Milano

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