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Le proposte

L’assessore Poli: “Così è un delirio, le regole della quarantena nelle scuole vanno cambiate”

Il Comune ha chiesto alla Regione di poter inserire due nuove linee a pagamento al centro tamponi di piazzale degli Alpini. Risposta: "No, è prerogativa delle farmacie"

Bergamo. Si cercano soluzioni, si scrive al Ministero, alla Regione, perché la scuola, gli alunni, gli studenti, il personale, i dirigenti scolastici e le famiglie sono in una situazione ormai insostenibile.

C’è poca chiarezza nelle procedure – afferma convinta l’assessore all’Istruzione del Comune di Bergamo Loredana Poli -. Ho ricevuto diverse telefonate da parte di dirigenti scolastici perlessi. Dicono che, quando chiamano Ats, ottengono indicazioni differenti in base all’orario e all’operatore che risponde. Questo è sintomatico del caos che si è venuto a creare attorno alla gestione del Covid all’interno degli istitui scolastici”.

Secondo l’assessore è necessario mettere mano ai regolamenti: “I problemi si verificano non solo all’Ats di Bergamo. Sono in contatto con colleghi di altre città lombarde e anche loro vivono le stesse situazioni. Le regole ci sono ma non c’è un’organizzazione tale per consentire ai cittadini di poterle rispettare. Se in una classe della primaria c’è un alunno positivo, tutti i compagni devono sottoporsi a tampone, il famoso Tzero, nel giro di poche ore. Però questi tracciamenti non si riescono ad eseguire perché in farmacia è difficilissimo trovare posto. La mole di richieste è talmente elevata che si registrano grossi ritardi con i tamponi di rientro: in molti casi i certificati arrivano dopo diversi giorni creando problemi non solo agli studenti ma anche ai lavoratori”.

Dopo due anni di pandemia non c’è ancora una strategia – dichiara Poli -. Si introducono procedure discriminanti nei confronti dei bambini e dei ragazzi e le conseguenze sono troppo rilevanti per poter essere sostenute dalle famiglie. Le persone stanno perdendo la pazienza. Apprezzo e sostengo pienamente la volontà del Governo di mantenere la scuola in presenza, ma così è un delirio, le regole vanno cambiate. È necessario tenere conto dei bambini che si sono sottoposti a vaccinazione e di quelli guariti dal Covid, loro dovrebbero poter restare in classe se negativi”.

Quali passi sta facendo l’Amministrazione comunale per tentare di risolvere queste problematiche?

“Più di tanto non possiamo fare, anche se ci stiamo muovendo su più fronti. Ad esempio il centro tamponi di piazzale degli Alpini è prevalentemente dedicato alle scuole e le famiglie vengono indirizzate lì, ma le richieste sono tantissime. Lo spazio c’è, quindi abbiamo chiesto alla Regione la possibilità di introdurre due linee a pagamento, sempre gestite dalla stessa cooperativa di medici che ha in carico la struttura, per sveltire le operazioni di rientro di studenti e lavoratori. Ci è stato risposto di no, perché questa è una prerogativa delle farmacie. Arrivati a questo punto non credo proprio che attivando le due linee andremmo a portare via del lavoro alle farmacie, anzi, solleveremmo un po’ la categoria che in questi mesi è messa davvero a dura prova nella gestione dei tamponi”.

Non solo, l’assessore si è mossa anche tramite l’Anci nazionale, attraverso la quale è stata inviata una sollecitazione al Ministero a riconsiderare le regole per i bambini vaccinati evitando di farli restare in isolamento. È partita anche una lettera alla vice presidente della Regione Lombardia Letizia Moratti, firmata da Loredana Poli e dal consigliere regionale Niccolò Carretta: “Pur comprendendo l’opportuna cautela riservata alla gestione dei casi di positività e alle misure di contrasto alla diffusione del contagio, riteniamo che i dati relativi alle vaccinazioni pediatriche impongano una riflessione sulla scelta di sospendere (ancora) le attività per le scuole dell’infanzia e applicare (ancora) la didattica a distanza per la scuola primaria. Nell’auspicio che condivida la nostra preoccupazione per il disagio psico-emotivo dei bambini e delle bambine, vaccinati o guariti eppure di nuovo in DAD, chiediamo quali azioni intende intraprendere Regione Lombardia per garantire l’esenzione dalla quarantena agli under 12 – come per tutti gli altri cittadini che siano guariti dal Covid-19 o abbiano completato il ciclo vaccinale primario/con dose booster da meno di 120 giorni ed entrino in contatto con soggetti positivi”, scrivono.

Per facilitare il rientro a scuola, Poli e Carretta chiedono cosa intenda fare la Regione in merito alle proposte di “rafforzare il tracciamento periodico e costante di studenti e studentesse e personale scolastico, da implementarsi tramite il potenziamento degli hub in termini di orari e giorni di apertura; accelerare le procedure di esito dei tamponi per studenti e insegnanti negativizzatisi dal Covid-19; consentire, così come disposto anche da Regione Veneto, il rientro in classe dei bambini e delle bambine a seguito di presentazione del tampone effettuato e relativo rilascio dell’esito negativo, senza necessità di produrre altra certificazione; tre misure che, riteniamo, possano favorire la massima continuità possibile dello svolgimento delle attività delle scuole e istituti di ogni ordine e grado”.

Si attendono risposte.

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