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Il caso

Gare clandestine e insulti alla Polizia: “Ora pene esemplari e immediate, basta sottovalutare”

Il sindacato italiano unitario lavoratori polizia interviene sul caso di domenica pomeriggio: "Assistiamo quotidianamente a fatti di sempre maggiore gravità che si moltiplicano sul territorio e che vedono anche i giovani protagonisti di aggressioni agli appartenenti alle Forze di polizia perché sanno che non gli accadrà nulla e perché forti di una totale impunità"

“Esprimo plauso per la professionalità e la competenza con cui la Questura e la Polizia Stradale di Bergamo, quasi in tempo reale, hanno identificato e denunciato tutti coloro i quali a Orio al Serio hanno effettuato corse clandestine e oltraggiato l’equipaggio della squadra Volante intervenuta per interrompere la loro attività illegale che metteva a repentaglio la sicurezza degli utenti e degli stessi partecipanti alla competizione”: ad affermarlo è Felice Romano, Segretario Generale del SIULP, commentando i fatti balzati alle cronache nella giornata di martedì 25 gennaio, con l’identificazione di venti giovani tra i 16 e i 23 anni. 

Un episodio che il segretario provinciale Laura Menotti ha condiviso e discusso con la segreteria nazionale: “Episodi del genere – ha detto -, che denotano una tendenza dei più giovani, organizzati e resi forti dall’agire in gruppo, a lambire i confini della delinquenza vanno subito arginati come peraltro, in modo professionalmente esemplare, ha fatto il personale della Questura e della Polizia Stradale di Bergamo”

Felice Romano ha poi aggiunto: “Parimenti devo denunciare, ancora una volta, la gravità della sottovalutazione che il governo e una parte della politica stanno dimostrando sul pericoloso e degenerativo fenomeno delle baby gang. L’atteggiamento oltraggioso, di sfida e ormai di totale disconoscimento dell’autorevolezza delle Forze di polizia, e quindi dello Stato, sono solo la prima degenerazione delle baby gang che, se non si interviene immediatamente con reati specifici che prevedano pene certe ed immediate, sfociano in vere e proprie forme di criminalità violenta e diffusa”.

“Il fatto che in questa circostanza la professionalità dei colleghi di Bergamo abbia consentito di identificare immediatamente gli autori di questa brutta pagina di vilipendio alle Autorità e alle regole democratiche che presiedono al nostro vivere civile, non ci rassicura – ha concluso -. Giacché gli autori se verranno puniti, avvertiranno solo fra troppi anni l’agire dello Stato e la censura alle loro condotte. Un sistema che ormai non è più in grado né di prevenire che questi fatti accadano di nuovo, né di tutelare la sicurezza dei cittadini che dovessero cadere vittime di simili atteggiamenti. Assistiamo quotidianamente a fatti di sempre maggiore gravità che si moltiplicano sul territorio e che vedono anche i giovani protagonisti di aggressioni agli appartenenti alle Forze di polizia perché sanno che non gli accadrà nulla e perché forti di una totale impunità. Aggressioni che si moltiplicano ancora di più nei confronti di tutti coloro che appartengono alle cosiddette helping profession o ai servizi di pubblica necessità e utilità quali, ad esempio, la sanità, la scuola o i trasporti pubblici. Faccio appello alla politica affinché intervenga immediatamente per non essere complice di questa escalation di violenza e per proporre reati specifici con pene esemplari e immediate. Giacché il passaggio dai fatti di Bergamo a quelli di Taranto, o quelli che accadono quotidianamente nelle nostre grandi aree metropolitane, peraltro spudoratamente pubblicizzate su tutti i social, è breve, molto breve se non si interviene con celerità”.

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