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Lettere

La lettera

Silvio Berlusconi Presidente della Repubblica? No, è figura diseducativa per i giovani

L'opinione di padre Francesco Cavallini, gesuita bergamasco ora in missione a Palermo, educatore

Pubblichiamo la lettera di padre Francesco Cavallini, gesuita bergamasco ora in missione a Palermo. 

Caro direttore di Bergamonews,

nell’approssimarsi dell’elezione del Presidente della Repubblica volevo contribuire alla riflessione in corso a partire non tanto dal mio essere un sacerdote e neanche di esperto di questioni politiche, quanto piuttosto dall’essere un educatore dei giovani (ormai da tanti anni e in diverse parti d’Italia).

La mia riflessione ha a che fare con il nome che in queste settimane è annunciato come uno dei possibili canditati con più probabilità di essere eletto, cioè Silvio Berlusconi. Non lo argomento dal punto di vista politico come chi dice che sia un candidato di parte.

Alla luce del mio lavoro con i giovani posso dire che Berlusconi sia assolutamente un modello diseducativo e lo sarebbe a maggior ragione se diventasse Presidente della Repubblica. Con la sua vita e con le sue reti ha contribuito a diffondere una mentalità edonistica e senza scrupoli. La concezione del potere per il proprio interesse personale, la ricchezza anche con metodi illegali (tra cui l’evasione fiscale, ma non solo) come metro di successo e obiettivo della vita.

È un esempio negativo anche per i giovani che vorrebbero o fanno impresa. Personalmente ho la fortuna di conoscere a Bergamo imprenditori che non “fanno il nero”, lavorano seriamente con tutte le difficoltà di competere su un mercato globale che premia i meno etici. E conosco giovani capaci di fare impresa e creare lavoro senza corrompere o evadere le tasse. Questi sono esempi positivi di imprenditori, non Berlusconi come una certa narrazione vuole far passare.

Vivo a Palermo da quasi due anni e il 18 luglio scorso ho celebrato la Messa in Via D’Amelio nell’anniversario della strage che uccise il giudice Borsellino e i cinque componenti della scorta. Quest’anno si celebrerà il trentennale delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio. Berlusconi ha avuto legami con la mafia come dimostra la  sentenza di condanna definitiva per Marcello Dell’Utri a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa (Corte di Cassazione, 9 maggio 2014).

Silvio Berlusconi è una figura diseducativa per un giovane. Bisogna dirlo chiaramente. Magari sarà un buon politico, ma certamente non un modello positivo per un giovane. Nessuno di noi è santo (tantomeno chi scrive) e ognuno nella vita privata è libero di fare ciò che vuole rendendo conto alla propria coscienza. Ma per la più alta carica dello Stato credo vivamente che ci sia bisogno non solo di un buon politico competente, ma che incarni anche quei valori positivi di riferimento della Repubblica e della Costituzione e credo che tra tutti i cittadini italiani sopra i 50 anni ce ne siano molti senza dover insistere con Mattarella e piegarsi a Berlusconi.

Concludo con due note.

Nel 1992 a Bergamo l’allora Lega Lombarda era una forza a modo suo “riformatrice” anti partitocrazia e contro la corruzione. Tangentopoli ha potuto scoperchiare il sistema di corruzione grazie anche alla Lega che difese l’inchiesta dai tanti tentativi di bloccarla e insabbiarla (compreso l’amico e sostenitore di Berlusconi, Bettino Craxi) e io con tantissimi altri bergamaschi, tra cui tanti che vedevano nella Lega di quella stagione una via di rinnovamento e “purificazione” del sistema politico, partecipammo alle manifestazioni e ai girotondi fuori dalla casa di Di Pietro a Curno e al Palazzo di Giustizia di Milano.

Personalmente, da bergamasco che ha vissuto quella stagione, sono sconcertato di come oggi gli eredi di quella Lega possano sostenere la candidatura di Berlusconi.

Ed infine, vi segnalo iniziativa della comunità di giovani preparati, competenti, appassionati di politica e di bene comune di “Connessioni” (leggi qui) che grazie all’iniziativa di padre Francesco Occhetta sj ha elaborato una serie di “lettere al Presidente” in cui emergono i valori, i temi sensibili, gli orizzonti e le caratteristiche a cui dovrebbe tendere il futuro Presiedente della Repubblica. Questi sono riferimenti seri e di qualità.

 

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