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Maria grazia panigada

Emma Dante dà il via ad Altri Percorsi sulla diversità: “Potente perla di bellezza” fotogallery

La direttrice artistica racconta il fil rouge che lega i 7 spettacoli in scena a Bergamo, dall'odierno "Misericordia" alla Notte sbagliata di Marco Baliani

Bergamo. Sette spettacoli uniti dal potente filo rosso della diversità. Riparte la rassegna Altri Percorsi della Fondazione Donizetti, che si conferma una significativa finestra sull’espressività teatrale odierna.

Si comincia giovedì 20 gennaio, ore 2030, al Teatro Sociale di Bergamo, nel segno di una delle personalità più forti e originali del teatro italiano degli ultimi decenni, Emma Dante, che porterà in scena il suo “Misericordia”, di cui ha firmato il testo e la regia.

“Misericordia è una potente perla di bellezza – commenta Maria Grazia Panigada, direttrice artistica della Stagione di Prosa e Altri Percorsi della Fondazione – un gioiello di intensità da non perdere”.

Accanto alla peculiarità dei titoli in programma e alle consuete attività in collaborazione con le scuole bergamasche, quest’anno si aggiunge una bella novità. Ogni spettacolo sarà preceduto o seguito da un incontro con la compagnia aperto al pubblico, un’occasione preziosa che alimenta la grande comunità del teatro Donizetti.

Qual è il fil rouge che lega gli spettacoli di questa rassegna?

La diversità, quest’anno più di altri anni. In Altri Percorsi la diversità viene declinata sia in poetiche e linguaggi teatrali tra loro differenti, sia come attenzione particolare alla molteplicità dell’umano, dalla fragilità al coraggio.

Il primo spettacolo in programma, “Misericordia”, porta con sé un titolo impegnativo oltre che un nome importante, come quello di Emma Dante.

In questa opera emerge il tema della pietas, nel senso più profondo del termine. Le donne protagoniste di “Misericordia” dimostrano che anche il luogo più buoi della terra può risplendere attraverso la cura per gli altri. Questo spettacolo è una perla di bellezza di una potenza notevole: Emma Dante ha creato un piccolo gioiello di intensità che vale la pena vedere.

“È bello vivere liberi” farà parte di due rassegne, Altri Percorsi e Appuntamento con la storia, un’altra novità di quest’anno.

Questo spettacolo era inserito nelle programmazioni del 2020 e del 2021, saltate a causa del Covid. Quest’anno abbiamo voluto riproporlo anche nella nuova rassegna della Fondazione “Appuntamento con la storia” perché si tratta di uno spettacolo che parla di una parte importante della storia del ‘900, attraverso la vicenda di Ondina Peteani prima staffetta partigiana d’Italia. In questa occasione al social ci sarà al Sociale una mostra curata da Isrec Bergamo sulle figure femminili della resistenza bergamasca. Alla fine dello spettacolo faremo un incontro con Gianni Peteani, figlio di Andina Peteani, Anna di Gianantonio, autrice del libro da cui è tratto lo spettacolo, e Anna Cuscunà, protagonista della pièce.

Misericordia Emma Dante (Foto MasiarPasquali)
Una scena di Misericordia, foto MasiarPasquali

 

Marco Baliani sarà protagonista di “Una notte sbagliata”, nel doppio ruolo di attore e regista. Di cosa parla lo spettacolo?

È il prosieguo del lavoro di Marco Baliani su nuove frontiere della narrazione. “Una notte sbagliata” è la notte di un povero ragazzo, in giro con il cane, che incontra le forze dell’ordine e si accaniscono contro di lui fino ad ucciderlo. Baliani mostra la vicenda con gli occhi di chi vive la storia, anche attraverso i disegni che entrano in scena e che raccontano il mondo interiore del protagonista. Alla fine dello spettacolo si terrà un incontro con Marco Baliani e Fabio Anselmo, legale della famiglia di Stefano Cucchi (morto per aggressioni e mancanza di cure adeguate il 22 ottobre 2009 mentre si trovava in custodia cautelare, ndr).

In occasione della data di “La Gioia” l’incontro con il pubblico avverrà prima dello spettacolo nella Sala della Musica del Teatro Donizetti.

Esatto. “La Gioia” è uno spettacolo meraviglioso. È la notte e il giorno al tempo stesso. Come tutti gli spettacoli di Pippo del Bono, possiede una tale pluralità di mondi che l’attraversano che è difficile trovare una definizione. Credo che sia uno dei lavori meglio riusciti di Del Bono perché è molto vero e necessario, nel cuore delle cose e della vita. Andrà in scena al Donizetti, e non al Sociale, perché si tratta di uno spettacolo corale e di movimento che richiede un certo spazio.

Arricchirà la rassegna lo spettacolo “Happy Hour”, lodato anche dal The Indipendent. Perché lo ha voluto al Donizetti?

Silvia Gallerano, in scena insieme a Stefano Cenci, è la seconda volta ospite di Altri Percorsi. È una grandissima attrice che ha raggiunto popolarità con lo spettacolo “La merda”. Ho visto “Happy hour” prima dell’inizio della pandemia. Si tratta di un lavoro molto interessante: uno scontro tra l’apparire e la volontà di accelerare l’apparenza. Lo spettacolo vede alla regia il bergamasco Cristian Ceresoli.

“La Locandiera” è il penultimo titolo in programma. Come sarà messa in scena la commedia di Carlo Goldoni?

Lo spettacolo è portato in scena da una grande compagnia con un adattamento del testo goldoniano di Angela Demattè e Tindaro Granata. Grande leggerezza, raffinatezza e poesia: in questo adattamento teatrale vedremo in scena dei personaggi vestiti da pupazzi che giocano con il tema del doppio.

Chiude la rassegna “Ecloga XI”, della compagnia Anagoor, coprodotto dalla Fondazione Teatro Donizetti. Quali soprese ci riserverà questa produzione?

Al momento siamo ancora in una fase di scrittura. Ho già assistito alla prima lettura pubblica e ai primi lavori d’insieme. Siamo proprio felici di fare questa collaborazione con Anagoor, una delle realtà più importanti del teatro italiano degli ultimi anni, che avevamo già ospitato in rassegna con “Rivelazione – sette meditazione intorno a Giorgione”. Ora ritornano a Bergamo con Ecloga XI, dedicato alla poesia di Zanzotto intrecciata alla figura e ai testi di Virgilio, uno dei temi forti della compagnia. Lo spettacolo è un ponte che attraversa il tempo prima di Cristo e il contemporaneo, creando dei legami tra i due poeti.

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