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L'onorevole di leu

Treno per Orio alla Conferenza dei servizi, Dori: “Si ascoltino i cittadini, Bergamo non è dépendance di Milano”

È ormai risaputo che il progetto di RFI prevede significativi interventi all’interno di Boccaleone, che secondo il Comitato di quartiere rischia di essere diviso e restare isolato dal resto della città: "La Commissaria straordinaria non chiuda il dialogo"

Si è tenuta martedì 18 gennaio la prima Conferenza dei servizi sul progetto del collegamento ferroviario tra Bergamo e l’Aeroporto di Orio al Serio.

È ormai risaputo che il progetto di RFI prevede significativi interventi all’interno di Boccaleone, che secondo il Comitato di quartiere rischia di essere diviso e restare isolato dal resto della città.

“Come già manifestato attraverso una mia interrogazione parlamentare rivolta al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità e al Ministro della Transizione Ecologica, ribadisco la necessità che si tengano in considerazione le proposte dei cittadini e, in particolare, l’ipotesi del semi-interramento di un tratto della linea ferroviaria per salvaguardare il quartiere Boccaleone e garantire la compatibilità ambientale del nuovo collegamento – dichiara l’onorevole Devis Dori (LeU) -. All’epoca fui uno dei pochi a credere alla bontà delle richieste dei cittadini, quando le loro proposte venivano definite ‘irrealizzabili’. La politica invece ha l’obbligo di ascoltarli, soprattutto quando si investono decine di milioni di euro di fondi pubblici, cioè soldi di tutti”.

Nel frattempo, nel dicembre scorso, anche il Ministero della Cultura, nel trasmettere al Ministero della Transizione ecologica un parere tecnico istruttorio della Direzione Generale Archeologia, Belle arti e Paesaggio sulla Valutazione d’impatto ambientale, si è espresso favorevolmente rispetto all’ipotesi di un semi-interramento. In particolare, il Ministero ha affermato che “il tratto in direzione aeroporto, compreso tra l’inizio del sovrappasso progettato a scavalco della via Lunga e la galleria già prevista nel progetto in valutazione, dovrà essere interrato, anche al fine di eliminare il sovrappasso medesimo”, chiedendo a tal fine anche la realizzazione di uno studio per l’inserimento di barriere antirumore in ambito urbano.

“Quest’opera doveva essere pensata diversamente sin dall’inizio: un collegamento – che non sia su gomma – tra la città e l’aeroporto era auspicabile, ma certamente si doveva progettare un collegamento a minore impatto ambientale, come una tramvia elettrica ecologica che potesse servire il territorio con alcune fermate lungo il percorso – continua Dori -. Invece si è pensato soltanto a come portare a Milano con maggiore comodità i turisti che atterrano a Orio, soprattutto in vista delle due settimane di Olimpiadi invernali del 2026. In sostanza si decide di sventrare per sempre un quartiere per agevolare due settimane di Olimpiadi. Inoltre, è stato calcolato esattamente quale sarà l’impatto di quest’opera sul turismo a Bergamo? Una città che dovrebbe rilanciarsi grazie al turismo l’anno prossimo, quando Bergamo sarà Capitale italiana della cultura. Ma, una volta realizzata quell’opera, il rischio concreto è che chi atterrerà a Orio sarà tentato di ‘scavalcare’ Bergamo andando direttamente a Milano senza soggiornare nella nostra città. Allora quest’opera avrà un solo beneficiario: l’aeroporto di Orio, la Società che lo gestisce e i suoi azionisti che potranno pubblicizzare un collegamento diretto con Milano. Ma, per come è progettata, quest’opera risulterà un danno per i cittadini, per gli albergatori, i ristoratori, le guide turistiche, ecc. Questo collegamento – conclude Dori – rischia quindi di trasformare Bergamo in una dépendance di Milano. La nostra città, invece, deve puntare sulle proprie potenzialità e vivere di luce propria. Il progetto va ripensato: la Commissaria straordinaria non chiuda il dialogo e tenga aperta l’interlocuzione con tutti i soggetti in campo, compresi i comitati dei cittadini”.

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